Nata da un'idea del pluricampione Vincenzo Varlese, un modo per attribuire una guida e un riconoscimento stellato all'arte della pizza.

Un modo per portare orgoglio a coloro che hanno intrapreso la strada dell'arte bianca, una tradizione culinaria che rappresenta da sempre il braccio culinario della città partenopea.

 "Come esiste una 'Guida Michelin' per i ristoranti che rappresentano un simbolo di eccellenza culinaria, così anche i pizzaioli con i loro relativi ristoranti meritano di esser premiati attraverso un riconoscimento ufficiale" afferma Varlese, pluricampione del mondo per la pizza napoletana.

Come si ottiene il riconoscimento?

 "Una commissione di esperti, rigorosamente in incognito, esplora le pizzerie di tutta Italia alla ricerca delle realtà più stimolanti e soddisfacenti, dei professionisti più eccellenti e dei prodotti più squisiti. Voglio specificare immediatamente che la stella non si acquista. Si riceve esclusivamente per merito"

Sarà questa la modalità in cui coloro che vivono l'arte della pizza ogni giorno potranno ottenere il riconoscimento.

Il riconoscimento sarà valido per 12 mesi, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025.

L'arte bianca: un fiore all'occhiello per la città di Napoli

Pizza sul lungomare di Napoli

Pochi mesi fa venne dichiarata Napoli, la città con la cucina migliore al mondo, e tra i cibi che contraddistinguevano la città, c'era la pizza.

 "La missione principale della Guida Chef di Pizza Stellato - conclude Varlese - è quella di elevare la professione del pizzaiolo a un livello superiore, riconoscendo obiettivamente il merito e le capacità di ognuno tenendo ben presente che negli ultimi anni il settore ha subito una trasformazione incredibile, sempre in bilico fra tradizione e innovazione, a fronte di una pressante accelerazione mediatica. Vogliamo che questa arte venga apprezzata e giustamente insegnata e promossa, è la nostra aspirazione massima"

Un pò di storia

La città di Napoli, grazie alla sua posizione costiera e alla sua fertile terra vulcanica, era un luogo ideale per la coltivazione di pomodori, basilico e altri ingredienti essenziali.

La "pizza" napoletana iniziò come un semplice cibo di strada per i poveri, fatta con farina, lievito, acqua, sale, e cotta rapidamente in forni a legna.

La leggenda narra che nel 1889, durante una visita della regina Margherita di Savoia a Napoli, il pizzaiolo Raffaele Esposito preparò tre pizze diverse per la regina. Una di queste, condita con pomodoro, mozzarella e basilico, per rappresentare i colori della bandiera italiana, piacque particolarmente alla regina. Questa pizza fu chiamata "Margherita" in suo onore e divenne una delle varianti più iconiche della pizza napoletana

Dal 2017, l'arte del pizzaiolo è stata dichiarata dall'UNESCO come patrimonio immateriale dell'umanità.

Oggi, la pizza napoletana è famosa in tutto il mondo. Nonostante le molte varianti regionali e internazionali, la vera pizza napoletana è caratterizzata da un impasto morbido e leggermente elastico, un bordo spesso e soffice chiamato "cornicione", e un centro sottile.