Dopo la sconfitta esterna di San Siro nel match d’andata dei quarti di Champions League, ad attendere il Napoli c’è il Verona nel match di sabato 15 aprile alle 18 al Maradona. La squadra di Zaffaroni arriva dalla vittoria interna con il Sassuolo (2-1), complicata però la situazione in classifica, il Verona, infatti, è ad oggi terzultima a quattro lunghezze dalla zona salvezza. Il Napoli arriva dalla vittoria in campionato con il Lecce (1-2), e dalla sconfitta maturata in Champions in casa dei rossoneri, partita che probabilmente dal punto di vista della formazione può influenzare il match di campionato, soprattutto in vista della sfida di ritorno.

I precedenti

Nei precedenti casalinghi degli azzurri opposti al Verona, 20 vittorie per i padroni di casa, 7 i pareggi e 3 sconfitte. Il Verona inoltre è la peggior squadra, risultati alla mano, fuori casa, appena 5 punti in 14 gare, con 7 gol fatti e 20 subiti. L’ultimo confronto diretto risale alla prima giornata dell’attuale stagione, partita che terminò 2-5 in favore del Napoli.

Inside the match

Andiamo ad analizzare i possibili risvolti tattici del match di ritorno.

Il Verona, dopo il cambio in panchina, e l’arrivo della nuova guida tecnica Zaffaroni, ha cambiato totalmente disposizione tattica, le differenze rispetto alla prima parte di stagione infatti sono soprattutto a centrocampo, mentre la difesa a 3 e l’attacco a 2 sono rimasti invariati, in mezzo al campo sono passati dai tre centrocampisti davanti la difesa e la regia affidata a Miguel Veloso, al trequartista di inserimento alle spalle della coppia offensiva, ruolo solitamente affidato a Duda o in alternativa a Kallon.

Il Verona per caratteristiche accetta la conduzione tattica avversaria, lasciando il pallino del gioco e cercando di togliere profondità con un baricentro molto basso in fase di non possesso (43m); difatti sono 18esimi per possesso palla in campionato (43.67%), di cui il 62% nella propria metà campo, inoltre il 77% dei gol subiti (33) arrivano da azioni manovrate, a difesa schierata, solamente 3 le reti subite su contropiede (7%). Tameze è il giocatore incaricato di spaziare davanti i tre centrali di difesa e legare con il trequartista sul centro sinistra, per lui infatti 6 contrasti vinti di media (50%) con 0.9 dribbling subiti e circa 23 passaggi riusciti (77%) distribuiti equamente tra centrocampo e trequarti offensiva. La maggior parte delle occasioni avversarie arrivano dagli esterni, proprio per il rischio preso in quella zona di campo in manovra, non a caso il Verona è una delle squadre che subisce più tiri da cross dalle corsie laterali (66%).

La manovra scaligera

La costruzione offensiva passa soprattutto dalle fasce, con due terzini come Depaoli e Faraoni che giocano costantemente in spinta ed è dai loro piedi che arrivano le azioni più pericolose, infatti il 72% della manovra offensiva passa dagli esterni, il 28% in zona centrale. Per Faraoni infatti su circa 35 tocchi di media, con il 70% di precisione, oltre il 50% dei passaggi arriva oltre la metà campo, meno efficace in copertura, sotto il 45% per quanto riguarda i contrasti vinti, è da lì infatti che il Napoli cercherà di far più male evitando la densità a centrocampo. Dall’altro lato Depaoli nonostante le caratteristiche offensive, dei due è il giocatore a cui Zaffaroni chiede maggiore sacrificio in ripiego, 50% i contrasti vinti e una posizione più arretrata in fase difensiva. Inoltre la manovra avviene maggiormente palla a terra, vista la poca fisicità del Verona, soprattutto in avanti, solamente il 17% dei passaggi sono lanci lunghi, con il 78% (277) di passaggi a terra, poco il peso dato da Lasagna o all’occorrenza Djuric, uno dei maggiori problemi offensivi infatti è proprio la prevedibilità in zona trequarti. Il 64% delle azioni (partite dall’esterno) si concludono al centro area, poche però le volte in cui le punte gialloblù riescono ad incidere, così come il trequartista, nelle ultime uscite infatti sono circa 25 i passaggi effettuati negli ultimi 15 metri, non un caso se quello veronese è il secondo peggior attacco di serie A. Troppo poco coinvolti in avanti, 20 i tocchi di media di Lasagna, 0.6 i passaggi decisivi, appena 3.8 i passaggi in avanti, per quanto riguarda la trequarti Duda è coinvolto nel gioco (50 tocchi), ma con solo il 69% dei passaggi riusciti nella metà campo avversaria, anche con Verdi in campo il problema non cambia, 30 i tocchi con il 60% di precisione sulla trequarti e 0.9 passaggi decisivi di media.

Conclusioni

Il Napoli quindi parte nettamente favorito, nonostante il turnover in vista dell’impegno europeo, gran parte della costruzione sarà affidata alla regia azzurra, senza subire troppa pressione e avendo libertà in manovra, importante l’efficacia delle azioni sugli esterni e i movimenti senza palla della punta contro una difesa che concede tanto in area di rigore, inoltre in difesa giocatori fisici e abili nell’anticipo come Kim potrebbero mettere in grande difficoltà l’attacco statico e leggero del Verona.