Buona la prima in veste di campioni d’Italia per il Napoli di Spalletti che davanti ad un Maradona in festa per il titolo vinto ritorna alla vittoria casalinga dopo due pareggi e una sconfitta nelle ultime tre sfide a Fuorigrotta, la partita finisce 1-0 con il gol decisivo su rigore di Osimhen, che ritorna e segna dagli 11 metri dopo un primo errore qualche minuto prima. Nonostante la partita non presentava un’importante posta in palio per entrambe le squadre, soprattutto nel secondo tempo quando sono subentrati i titolari del Napoli, il match si è ravvivato con le due formazioni che hanno onorato l’impegno, il Napoli tiene comunque ancora vivo l’obiettivo del record personale di punti in campionato, attualmente fissato a 91, della stagione 2017/18.

Andiamo ora ad analizzare il match attraverso i numeri dei protagonisti.

Il Napoli scende in campo con un undici inedito, 433 con Gollini tra i pali, Ostigard al fianco di Kim, Di Lorenzo e Olivera sugli esterni, Demme in regia, al suo fianco Anguissa ed Elmas, tridente offensivo formato da Lozano, Osimhen e Raspadori. In fase di possesso linea a 3 formata da Di Lorenzo, Demme e Olivera davanti ai due centrali, Anguissa al fianco del numero 4, alle spalle di Osimhen sulla trequarti Raspadori con Lozano (e Kvaratskhelia) e Elmas a supporto. In fase difensiva 4321, difesa a 4 con i terzini che scalano, Anguissa, Demme e Elmas a formare il centrocampo a 3, più avanzati Raspadori in posizione centrale e Lozano sull’esterno, unica punta Osimhen. 

La Fiorentina scende in campo con il 4231, alcune novità anche per Italiano, Terzic per Biraghi sulla sinistra, Amrabat e Duncan nel centrocampo a 2, Nico Gonzalez e Sottil sugli esterni, davanti Jovic unica punta, Bonaventura sulla trequarti. In fase di possesso Amrabat il centrocampista più arretrato tra i due centrali difensivi a impostare, Dodo a fungere da esterno a destra, Duncan si alza sulla mezz’ala sinistra con Bonaventura che si allarga a destra, al centro Jovic. In fase di non possesso 451, a centrocampo Duncan e Amrabat ravvicinati e più arretrati rispetto a Bonaventura posizionato sulla mezz’ala sinistra, Nico Gonzalez e Sottil a supporto in ripiego.

La partita si divide in due frazioni, la prima, in cui viste anche le difficoltà in assenza di Lobotka in palleggio il Napoli fatica a mantenere il possesso e a essere preciso sulla metà campo, 41% il possesso palla, 6 conclusioni, 1 in porta, 0.29 xG e nessuna grande occasione creata, 195 i passaggi, 87% la precisione, 253 i passaggi riusciti per la viola (91%) che è riuscita a girare meglio il pallone, la squadra di Italiano però non ha sfruttato il vantaggio e le difficoltà avversarie ad uscire palla al piede e ha creato solamente un pericolo alla porta di Gollini che si è fatto trovare pronto, 0.39 xG per gli ospiti. Nel secondo tempo con l’ingresso di Lobotka al 45’ per Demme le cose cambiano, il Napoli torna a palleggiare con costanza e soprattutto a recuperare alto eludendo il primo pressing viola, cosa non riuscita nel primo tempo, per il numero 68 sono 29 i tocchi, 91% la precisione, 100% le palle lunghe riuscite, 1 rigore conquistato, 50% i contrasti vinti a terra, 4 possessi persi. Per gli azzurri seconda frazione da 54% di possesso palla, 1.68 xG, 4 conclusioni, 2 in porta, 2 grandi occasioni create, 228 i passaggi, 82% di precisione, 56% le palle lunghe riuscite. 

Tra i motivi delle poche occasioni del primo tempo oltre il palleggio tenuto a fatica c’è la scelta di inserire Raspadori dal primo minuto alle spalle di Osimhen, l’italiano ha dimostrato di essere un grande riferimento quando si tratta di accorciare la squadra venendo incontro e scambiando con l’esterno sinistro, in questo caso a sinistra Elmas ha giocato soprattutto in posizione arretrata, non aiutando in sovrapposizione il numero 81, inoltre la presenza di Osimhen ha fatto in modo che Raspadori fosse totalmente saltato in manovra andando con lanci lunghi direttamente sul nigeriano, ed infatti per l’ex Sassuolo pochi i palloni toccati (26), 93% la precisione, 3 lanci lunghi (su 4), 7 possessi persi, nessun pericolo però arrivato dalle sue giocate. 

Nella seconda frazione l’ingresso di Kvaratskhelia abbinato a quello di Zielinski ha rimodulato le posizioni in campo rendendo l’attacco azzurro più pericoloso, Zielinski è stato usato da Spalletti in posizione più arretrata rispetto a Raspadori sul centro sinistra, più spazio quindi per Osimhen di venire incontro e di riaprire con le sue sponde sugli esterni, la posizione del polacco ha permesso anche al Napoli di essere più coperto e quindi Anguissa è salito maggiormente rispetto ad una prima frazione insolitamente conservativa del camerunese, non ha giocato una grande partita offensiva ma la sua fisicità in zona avanzata sul centro destra ha creato difficoltà alle uscite della Fiorentina su Terzic (50% di contrasti vinti, 100% i duelli aerei vinti), ed infatti la viola ha costruito esclusivamente a destra con Nico Gonzalez nei secondi 45 minuti, anche Elmas ha contribuito in copertura in quella zona di campo, infatti nella seconda frazione Kvaratskhelia si sposta a sinistra ed Elmas a destra giocando comunque sulla mezz’ala lasciando più campo a Di Lorenzo, è il numero 22 infatti il giocatore più pericoloso sulla destra, 59 i tocchi, 80% di precisione, 1 passaggio chiave, 3 palle lunghe riuscite (su 4), 3 i contrasti vinti, 0 dribbling subiti, 3 salvataggi e 1 intercetto.

Man of the match 

Il duello che ha maggiormente cambiato la partita è stato quello tra Kvaratskhelia e Dodo sulla sinistra, il 77 dopo l’ingresso si è spostato a sinistra con Elmas sulla destra, creando pericoli con i suoi uno contro uno portando la squadra in superiorità numerica saltando il pressing viola, inoltre la fisicità del georgiano rispetto al terzino destro viola hanno creato un mismatch che Italiano non è riuscito a colmare nel corso del secondo tempo. Per lui 24 palloni giocati, 82% la precisione, 3 dribbling riusciti (su 4), 1 rigore conquistato, 50% i contrasti vinti e 1 intercetto.