Il Napoli batte l'Empoli, con due gol nella ripresa, dopo un primo tempo difficile, di quelli che ti lasciano l'oscura sensazione di assistere a un film già visto, dal finale amaro. Decisivi i cambi: Lozano su tutti. Eguagliato il record di vittorie consecutive della stagione 2017/18 (10). Gli uomini di Spalletti vincono un match scomodo con la calma dei forti. Osimhen procura il rigore che sblocca la partita. Azzurri in fuga, il Milan pareggia a Cremona e scivola a meno 8.

Così vincono le squadre che vogliono a tutti i costi i tre punti, l'importanza dei tre punti non è data dal valore dell'avversario ma dal dove tu vuoi arrivare.

Spalletti nel post Napoli Empoli

Napoli-Empoli: il film del match

Rispetto ai novanta minuti di Bergamo, Spalletti non conferma dal primo Elmas, Zielinski, Lozano, Olivera e Juan Jesus. Al loro posto Raspadori, Ndombele, Politano, Mario Rui e Ostigard.

Gli uomini di Zanetti attuano un piano gara votato all'assoluta copertura degli spazi tra le linee, senza concedere profondità agli affondi del numero 9 azzurro che però trova il modo di scappare a Luperto, costringendolo al primo dei due gialli della serata. Complice un giro palla lento, il primo tempo dà ragione ai toscani che rischiano in solo due occasioni, entrambe per mano di Raspadori. Esce di un soffio la conclusione dell'ex Sassuolo allo scadere del primo tempo, quando aggancia il primo cross degno di nota proveniente dalla destra.

L'attenzione dell'Empoli è gratificata da un numero consistente di errori tecnici degli azzurri che costruiscono molto con la catena di destra senza mai, però, trovare lo spunto decisivo o un'assistenza pulita. Manca l'ultimo passaggio. E anche imprevedibilità.

Dopo l'intervallo la musica non cambia. O almeno non subito. Serviranno i cambi che, puntuali, arrivano al 63esimo. Ne fa tre Spalletti, invertendo le dinamiche di Bergamo: Elmas, Zielinski e Lozano per Raspadori, Ndombele e Politano. Gli azzurri acquistano immediatamente ampiezza, il messicano impatta sul match con la forza di un tornado, suo il pallone velenoso in area che Marin fatica a controllare lasciando 20 centrimetri a Osimhen che gli ruba tempo, palla e sogni di gloria: rigore. Ineccepibile. Lo dice anche Luca Marelli, figuratevi.

Caso chiuso.

Il contatto da rigore tra Marin e Osimhen

Senza Kvaratskhelia e Politano, sul dischetto si presenta Chucky. Chi non ha tremato non è umano. Ma il Napoli è in vantaggio. Vicario intercetta il tiro che però si insacca ugualmente ed è l'ennesimo switch da inserire nella lista delle cose che in altre stagioni sarebbero andate male. Passano altri cinque minuti e sempre Lozano anticipa sulla trequarti Luperto che gli frana sulla caviglia. Doppio giallo e l'ex Napoli va sotto la doccia.

Da questo momento in poi, gli azzurri decidono che è finito il match: gestiscono palla tenendo Kim, strepitoso anche questa sera, e Ostigard con i piedi sulla trequarti avversaria. Gli uomini di Spalletti collezionano un numero infinito di passaggi consecutivi e l'Empoli sceglie di non farsi ulteriormente male. Un patto silente che però Zielinski tradisce all'88esimo bucando Vicario, al volo, su cross di Lozano che di patteggiamenti stasera proprio non ne vuole sapere.

Finisce due a zero, con il 75% di possesso palla a favore degli azzurri, 680 e rotti passaggi completati e altri 3 punti, importanti come quelli di Bergamo, Milano e delle due trasferte di Roma.

L'esultanza di Zielinski per il 2-0. Credits: Getty Images

Un Napoli traditore

Il Napoli continua a illudere e deludere gli avversari. Quelli in campo e quelli che lo osservano in attesa di un passo falso. A volte lo fa in maniera arrogante chiudendo le partite nei primi 20 minuti senza far soffrire la preda. Altre volte, e sono quelle che preferiamo, decide che c'è tempo per sferrare il colpo letale. Sonnecchia sornione. Con l'aria vulnerabile. Un giochino che stressa due volte gli osservatori.

A pagarne le spese è il Milan che non riesce a tenere il passo degli azzurri e con il pareggio di Cremona scivola a meno 8 in classifica. Il Napoli è in fuga. I margini sembrano ora essere più in linea con le forze messe in campo.

Alla sosta mondiale manca una sola partita, da disputare in casa contro l'Udinese, che dopo una partenza sprint sembra aver abbassato un po' i giri del motore. Il Napoli recupererà, forse, Kvaratskhelia. O forse no. Non è un problema nell'immediato, perché Spalletti ha ampiamente dimostrato che nessuno è più importante del gruppo.

Lo ripetiamo, perché è accaduto poche volte nella storia: il Napoli è in fuga.