La sfida del Maradona tra Napoli e Cremonese termina 3-0, andiamo ad analizzarla con numeri e statistiche tattiche e dei protagonisti del match.

Gli azzurri scendono in campo con il classico 433, Mario Rui sulla sinistra, coppia centrale formata da Kim e Rrahmani, a destra Di Lorenzo, in regia Lobotka, Anguissa e Zielinski sulle mezz’ali, in attacco la coppia formata da Kvaratskhelia e Osimhen, a destra Lozano.

Schieramento che in fase di possesso permetteva ai due terzini di salire e dialogare con gli esterni, con Lozano molto largo a destra e Kvaratskhelia più dentro al campo, mentre in fase difensiva la linea si abbassava con Di Lorenzo a fare il terzo centrale e Lozano a dare copertura sulla fascia destra.

La Cremonese invece si schiera con un 352, tante le assenze per Ballardini soprattutto in attacco, dove partono titolari Afena-Gyan e Tsadjout, in fase di costruzione la linea difensiva passava a 2, con Vasquez che saliva sulla corsia di sinistra, a supporto delle due punte spesso a salire sulla trequarti era Benassi, con Afena-Gyan allargato a destra, in fase di non possesso la difesa passava a 5, con Sernicola e Vasquez a fungere da terzini aggiunti e Aiwu che si abbassava da terzo centrale con una delle due punte a dare supporto al centrocampo.

Il Napoli, come da copione, gestisce bene la palla, chiudendo col 66% di possesso. Nel primo tempo la Cremonese riesce, con i cross di Sernicola, a creare qualche pericolo, ma il secondo tempo è un dominio assoluto del Napoli. La Cremonese tiene poco il pallone e quando lo fa per il 61% è nella propria metà campo e da lì non può far male.

Saranno 5, alla fine, le occasioni create dai grigiorossi, mentre 11 quelle del Napoli, con 15 tiri, di cui 10 nello specchio.

Punto chiave del match è stato sicuramente la pazienza nel girare palla soprattutto manovrando da sinistra a destra, alla fine sono 615 i passaggi riusciti (88% di precisione), 281 quelli giocati in avanti andati a buon fine, ottimo il dato anche sui recuperi, 61 totali, molti di questi arrivati dai raddoppi e dalle coperture preventive di Anguissa e Lobotka.

Anguissa, al contrario delle ultime partite, ha giocato in posizione più avanzata. Tanti, infatti, i palloni toccati, ben 23 i passaggi riusciti sulla trequarti, Di Lorenzo (16) e Mario Rui (17) si confermano importanti in tal senso. Il capitano è stato anche uno degli uomini più pericolosi in area di rigore: 3 tiri, 2 occasioni da gol e 1 assist, e il merito di aver scaturito il gol del raddoppio di Osimhen.

Buona partita anche di Zielinski, 60 i tocchi totali con 3 passaggi chiave e 3 occasioni create, altro fattore della vittoria del Napoli è sicuramente la prestazione di Lozano in entrambe le fasi. Fotografia della sua partita il recupero su Vasquez a salvare un gol praticamente fatto, grande prestazione anche in attacco per il messicano, 5 i dribbling riusciti (su 5 tentati), 1 occasione da gol creata e ben 10 contrasti vinti (su 10).

Per concludere, d’obbligo sottolineare la prestazione di Kim, il giocatore che ha giocato più palloni tra le file degli azzurri (131), con 107 passaggi riusciti (88% di precisione), è da lui che passano gran parte delle azioni, bravo ad avviare il gioco trovando spesso e volentieri la traccia centrale, da aggiungere a questi numeri l’impressionante apporto difensivo, 5 salvataggi, 1 intercetto, 0 dribbling subiti e 6 duelli aerei vinti.

Ulteriore dato che sta a indicare la verticalità cercata da Spalletti da tutti i suoi giocatori, partendo proprio da Kim per arrivare ai due esterni, è il numero di giocatori avversari superati con un passaggio in avanti, se sponda Cremonese troviamo al primo posto Carnesecchi con 5 e a seguire gli altri componenti della difesa, per gli azzurri sono i giocatori offensivi a creare superiorità: Kvara è primo in questa classifica (4.50), a seguire Zielinski, i due terzini e Osimhen.

Costruzione che però parte dal basso, praticamente sempre, infatti se consideriamo la percentuale che determina la disponibilità di passaggio troviamo ai primi 4 posti l’intera linea difensiva del Napoli, con Mario Rui che è il giocatore in assoluto per far partire l’azione più cercato dai compagni.

MVP della partita, Victor Osimhen, sono 17 i gol in campionato, in 17 partite da titolare, 6 le partite consecutive a segno, ultimo a riuscirci, Gonzalo Higuain.

Ormai il nigeriano non stupisce più e con Kvara forma una delle coppie più devastanti d’Europa. Nella partita di ieri nonostante la grande prestazione di Chiriches è riuscito comunque a dare il suo contributo, 14 i tocchi in area avversaria (33 complessivi), 1.09 gli xG, 34 i tocchi del pallone, 3 dribbling riusciti, 1 passaggio chiave, importante anche in copertura, 3 i duelli aerei vinti, 4 i contrasti, ma non è solo questioni di gol o occasioni create, Osimhen è il giocatore che più di tutti porta via attenzioni da ogni difesa, 78.43% il dato sul pressing subito, che sottolinea come il lavoro svolto palla al piede è solo una piccola parte del contributo del nigeriano che dopo due anni di alti e bassi grazie alla continuità fisica e al lavoro di Spalletti sta raggiungendo la maturità che tanto gli era mancata nelle scorse stagioni.