Il Napoli, dopo tre sconfitte consecutive, torna alla vittoria, 2-0 il risultato finale ai danni del Braga che concede al Napoli il passaggio del turno (da seconda) per raggiungere gli ottavi di Champions League, prima volta nella storia che il club consegue questo traguardo in due stagioni consecutive. Il Braga chiude terzo il proprio girone, grazie all’ennesima sconfitta rimediata dall’Union Berlino (2-3 vs Real Madrid).

La squadra di Mazzarri sfata finalmente il tabù Maradona, dove i padroni di casa non ottenevano un successo dal 27 settembre, nel match vinto con l’Udinese. Appuntamento ora a lunedì, dove a Nyon gli azzurri scopriranno chi sarà a febbraio l’avversario negli ottavi di finale di Champions League.

Napoli-Braga: lo schieramento tattico

Mazzarri conferma l’undici di Torino: tra i pali Meret; linea difensiva a quattro con Juan Jesus, Rrahmani, Natan e Di Lorenzo; a centrocampo Lobotka con al fianco Zielinski e Anguissa; tridente offensivo composto da Kvaratskhelia, Osimhen e Politano.

Rispetto alla precedente uscita ritroviamo una squadra con una linea difensiva più bassa, in particolare con i terzini che stringono molto verso il centro dell’area di rigore, a centrocampo Zielinski affianca Lobotka precludendosi la fase offensiva sulla sinistra, a destra Anguissa tiene un posizionamento maggiormente conservativo; costruzione che si verifica in particolare sulle fasce, a sinistra con le sovrapposizioni di Natan, a destra con le giocate di Politano a tagliare in mezzo.

Artur Jorge va per il 4231: Matheus in porta; difesa formata da Fonte, Saatçi, Victor Gomez e Borja; Moutinho e Zalazar in mediana; Pizzi sulla trequarti con Horta e Bruma ad affiancarlo; attacco a una punta con Simon Banza.

Anche e soprattutto per l’obbligo di fare risultato, i portoghesi partono subito con una linea difensiva alta con i due terzini a sovrapporsi con gli esterni di centrocampo, il centrocampo è a due con Moutinho però che si interscambia con Pizzi agendo in particolar modo sulla trequarti a destra, dove al fianco di Horta crea densità per poi allargare sull’esterno per Victor Gomez, da lì i numerosi cross della squadra di Jorge, motivo della presenza costante di Banza in area di rigore, giocatore particolarmente pericoloso nei duelli aerei vista la stazza e la frequenza che sta tenendo nel campionato portoghese con 13 gol in 10 match da titolare.

Napoli-Braga: i numeri del match

Nonostante la vittoria, ancora una volta si è visto un Napoli spento e impacciato per lunghi tratti del match. Dopo il calcio d’inizio è il Braga la prima squadra a rendersi pericolosa, con una doppia occasione prima con Pizzi, e poi con Bruma; pochi minuti dopo arriva il vantaggio con una carambola fortunosa che condanna all’autogol Saatçi, poco dopo il raddoppio che virtualmente chiude match e qualificazione, con l’ottima progressione di Natan e il tocco vincente di Osimhen sotto porta.

Secondo tempo di bassa intensità, poche le giocate da evidenziare, come poche le occasioni create da entrambe le squadre, 0.65 xG per i padroni di casa, 0.42 xG per gli ospiti, il Napoli sale dal punto di vista del possesso palla (51%), ma sale anche per numero di palle perse (61), numerose a centrocampo, dov’è troppe volte si sono visti errori di sufficienza e mal posizionamenti delle mezz’ali.

Sicuramente la nota di spicco è rappresentata dalla prestazione di Natan, il neoacquisto del Napoli adattato per l’emergenza infortuni a sinistra pare aver trovato la quadra in un ruolo che, seppur aveva sperimentato in passato, non gli appartiene propriamente, al fischio finale riceve il premio di MVP del match, probabilmente il rendimento del brasiliano è salito perché oltre all’abituarsi sempre di più giocando ormai con costanza in quel ruolo, ha avuto maggiore supporto da Kvaratskhelia che infatti come vediamo dalla heatmap ha coperto maggiormente la metà campo:

Inoltre Natan è stato voluto dal tecnico Mazzarri in posizione leggermente più arretrata, scalando in avanti all’occorrenza (come sul gol) ma tenendo sempre alta l’attenzione in fase di ripiego, stringendo anche all’occorrenza al centro per creare densità, visti i troppi gol presi di testa nel recente passato. Questi i numeri del numero 3: 77 tocchi, 82% di precisione, 1 passaggio chiave, 1 grande occasione creata, 1 assist, 6 contrasti vinti (su 9), 2 duelli aerei vinti (su 3), 3 salvataggi, 1 intercetto.

Ricollegandovi al discorso dei colpi di testa, se è vero che il Napoli ha tenuto bene questa volta il centro dell’area di rigore stringendo anche con i terzini, è vero anche che sono arrivati troppi cross in mezzo, in particolare sulla destra con Victor Gomez che avendo a disposizione praterie e tempo non ha avuto problemi a buttare la palla in mezzo cercando la testa di Banza, ben 29 i cross tentati dal Braga, il doppio circa degli avversari (14), come ha detto anche Meret nel post partita, il Napoli sta lavorando particolarmente su questo aspetto, ma ancora non si è trovato un equilibrio giusto, probabilmente servirà l’impegno delle mezz’ali per coprire con frequenza anche quella zona di campo.

Una nota negativa è stata sicuramente l’impiego di Zielinski, con Mazzarri il polacco pare leggermente arretrato rispetto al suo solito ruolo da mezzo esterno in aiuto con Kvaratskhelia, il tutto forse ancora più esaltato nel match col Braga per coprire maggiormente l’esterno, lasciato scoperto da Natan che in fase difensiva ha fatto praticamente il terzo centrale, il rendimento del numero 20 però ne sta risentendo, troppo poco incisivo, praticamente mai coinvolto nella manovra: 38 tocchi, 90% di precisione, nessun passaggio chiave, 1 conclusione, prestazione di certo non insufficiente, ma che non aggiunge niente in termini qualitativi al match giocato dagli azzurri.

L’uscita del Napoli però è sempre frammentata da errori, molto spesso banali e privi di merito dell’avversario, solitamente i partenopei preferiscono impostare sulla destra la loro manovra, e così stanno facendo, ma pare che la scarsa lucidità di Di Lorenzo ed Anguissa (25 palloni persi) unita ad una forma fisica non brillante e la troppa distanza fra reparti stia impedendo al Napoli di essere intenso e veloce come lo era la passata stagione, sostituito da una squadra prevedibile, lenta, a tratti svogliata e senza alcun tipo di riferimento in zona palla, con i tre centrocampisti sempre meno nel vivo del gioco, e sempre più passivi in fase difensiva lasciando praterie ed allungando la squadra.