Ripartire subito, senza se e senza ma. E’ il giorno di Napoli-Atalanta, partita di fondamentale importanza per gli uomini di Luciano Spalletti, reduci dalla sconfitta interna - la seconda stagionale in campionato - rimediata contro la Lazio. Gli azzurri proveranno a centrare l’intera posta in palio, per incrementare ulteriormente il vantaggio – ormai abissale - in classifica dalle inseguitrici (l’Inter ha già perso con lo Spezia), con un occhio rivolto anche al ritorno degli ottavi di Champions contro il Francoforte, in programma mercoledì sera al Maradona. Partita molto delicata e complicata che andremo ad analizzare poi.

Per Spalletti, la parola d'ordine è eludere

In vista della sfida contro gli orobici, lo spartito tecnico/tattico del Napoli subirà un’importante variazione rispetto a quello proposto venerdì scorso, ovvero la ricerca immediata della verticalizzazione per eludere il pressing atalantino. Contro la Lazio si è visto un possesso palla sterile, fine a sé stesso, con l’incapacità degli avanti azzurri di trovare spazi liberi tra le linee, soprattutto per bravura dei biancocelesti. In vista di stasera, invece, mister Spalletti ha "costruito" la partita provando tante soluzioni diverse. In primis, si proverà a “tirare” fuori dalla propria metà campo quanti più avversari possibili in fase di primo pressing (di solito se ne contano sei/sette), con l’obiettivo di crearsi spazi, da sfruttare giocando immediatamente in verticale. Per fare ciò, saranno fondamentali anche i movimenti degli interni di centrocampo ed esterni azzurri. Così facendo, costringeranno calciatori come Scalvini e Toloi, a rompere di continuo la linea difensiva. Un elemento come Elmas, con grandi capacità di corsa ed inserimento, potrebbe rivelarsi molto funzionale per questa partita, anche a gara in corso. Senza dimenticare Zielinski. Occhio anche alla possibilità, difficile, di vedere Ndombele dal primo minuto (ne ha parlato Spalletti in conferenza), per un centrocampo più fisico. L'ex Tottenham, inoltre, potrebbe offrire linee di passaggio molto interessanti, grazie alla sua ottima tecnica.

Il Napoli proverà a superare la prima linea di pressione in diversi modi: con le impostazioni – dirette – dei terzini (o tramite triangoli veloci con mezzali ed esterni), attraverso la “pallata” improvvisa di Politano, dalla fascia destra, su scarico di Di Lorenzo, ed utilizzando anche il rinvio di Meret, soprattutto quando ci sarà marcatura ad uomo (a turno, di Pasalic, Ederson o Scalvini) su Lobotka. Quest’ultimo sarà un tema che vedremo con frequenza perché abbiamo notizie importanti in questo senso.

L’atteggiamento abituale dell’Atalanta, basato sull’alta intensità e sull’uomo contro uomo continuo in ogni porzione di campo, può agevolare il gioco degli azzurri. Rispetto alla gara con la Lazio, però, servirà maggiore precisione, velocità e qualità dal punto di vista tecnico. Non saranno ammessi errori. Spalletti è stato categorico sotto quest’aspetto, vuole una squadra attiva ed in continuo movimento. Un grande lavoro di preparazione/impostazione, da finalizzare al meglio, grazie alle doti, sia fisiche che tecniche, di Victor Osimhen. Il nigeriano dovrà essere bravo sia ad attaccare la profondità che a proteggere palla, provando a giocare di sponda con i compagni. Prevista una dura lotta con Djimsiti o Demiral, qualora Scalvini venisse impiegato a centrocampo.

Le armi scelte da Gasperini per combattere il Napoli

Gli uomini di Gasperini, in fase di costruzione, non hanno un’identità di gioco ben definita. Pesante l’assenza di Koopmeiners, il vero faro del centrocampo ed uomo addetto al lancio lungo. L’Atalanta è una squadra che sfrutta molto gli errori tecnici degli avversari, per provare a verticalizzare subito e ripartire in velocità. La difesa del Napoli, sempre alta ed aggressiva, non dovrà sbagliare i tempi di uscita. Massima attenzione su Lookman, calciatore molto veloce, bravo sia nell’attacco alla profondità che ad abbassarsi tra le linee (stessa cosa che fa Muriel quando entra) per fare gioco. In termini di accelerazioni, mirino puntato anche sul giovane Hojlund. Convocato Duvan Zapata, colombiano che eccelle in fisicità. I pericoli possono arrivare anche dalle corsie esterne, soprattutto con Maehle, terzino a tutta fascia sempre propositivo in zona offensiva. Per quanto riguarda i corner a favore, occhio ai tagli sul primo palo di Toloi e Scalvini, bravi sia ad indirizzare verso porta che a spizzare sul secondo palo. Su quelli contro, invece, troviamo una marcatura mista uomo-zona, con orientamento solo sul pallone: tre calciatori piazzati in area piccola, più altri tre – davanti - in copertura. Dallo studio, è emersa una sofferenza difensiva in zona centrale. Gli azzurri potrebbero provare a colpire lì, ma servirà enorme precisione nella battuta.

Spoiler Alert

Attenzione alla possibilità di vedere Osimhen segnare di testa. Questo match sarà spesso sviluppato sugli errori dei terzini bergamaschi i quali potrebbero portare sia Di Lorenzo che Olivera a dover ripartire e crossare subito per la Belva Nigeriana.