Piccola analisi post-partita. Piano gara rispettato alla lettera dagli uomini di Luciano Spalletti. L'Eintracht Francoforte sapeva bene di essere meno forte degli azzurri: le loro qualità tecniche e fisiche, forse, sono state fin troppo sopravvalutate, soprattutto dalla stampa italiana e da chi, senza guardare i match, si basa solo su numeri e statistiche.

Come anticipato in analisi pre-partita, i tedeschi si sono presentati con un 5-4-1 in fase di non possesso. Squadra corta e compatta per cercare di schermare tutte le linee di passaggio. Una scelta che Glasner propone quando affronta le grandi squadre (l’ha fatto anche contro il Bayern Monaco) e che certifica il livello e lo status internazionale raggiunto dal Napoli. Una squadra che genera terrore a partire dal giovedì, in sala video, quando gli avversari lo vanno ad analizzare.

Tornando al campo: gli azzurri sono stati efficaci nel pressing immediato sui loro tre centrali. Consapevoli delle loro poche qualità tecniche in costruzione. Grandissimo lavoro del Chucky Lozano sempre attivo e concentrato. L’obiettivo di crearsi degli spazi, tirando fuori i loro difensori grazie ai movimenti di terzini, mezzali ed esterni, è riuscito perfettamente: le azioni dei due gol e del palo del messicano sono nate proprio in questo modo.

Si poteva fare qualcosina in più sotto il profilo dei calci piazzati, soprattutto i corner, un aspetto curato davvero bene in settimana. Poca precisione nel calcio da parte di Zielinski. C’è da dire, però, che il Francoforte ha variato il proprio sistema di marcatura ad uomo (Kolo Muani e N’Dicka posizionati più in zona centrale) proprio perché temeva tanto i saltatori azzurri.

I tedeschi hanno fatto davvero poco, solo qualche pallone lanciato su Kolo Muani ed alcune buone trame di gioco dell’interessante Kamada. Tanto merito del Napoli che è riuscito ad inibire sul principio le loro possibili ripartenze.

Successo meritato contro una squadra di grande valore

Vorrei porre alla vostra attenzione un aspetto davvero importante utile a comprendere da dove nasca il successo di questo Napoli. Gli azzurri devastano tutto, semplicemente perché Luciano è entrato in possesso di tutte le teste dei suoi uomini, di tutti gli uomini. Praticamente è come se ventotto Spalletti giocassero contro gli avversari. Non è più una sfida tra calciatori. Praticamente, quando il Napoli va in campo giocano 11+5 allenatori contro 11+5 semplici calciatori. È impossibile per loro portare a casa punti.

L’esempio più bello e lampante lo abbiamo al minuto 84. Simeone calcia tre volte in porta in 5 minuti. Sfiora due gol. Ed è meraviglioso al minuto 89. Contropiede importante dei padroni di casa. Sono lanciati. Sapete chi si fa 70 metri di campo per prendersi quel possesso? Proprio lui, avete capito bene: Giovanni, Luciano, Simeone.