Monza-Napoli, partita tra due squadre libere di testa. I brianzoli, salvi matematicamente, per continuare a stupire. Gli azzurri per avvicinare ulteriormente i 91 punti dell’era Sarri. Spalletti pianifica il futuro con De Laurentiis e studia diversi cambi di formazione.

Monza Napoli, la partita del Monza

Il Monza è una squadra che esprime un bel calcio. Dall’arrivo di Palladino, tecnico dalle prospettive davvero interessanti, ha cambiato radicalmente il proprio modo di giocare. Tantissimi miglioramenti rispetto alla gestione Stroppa: notevole possesso palla, interscambiabilità dei ruoli, ricerca continua di uomini tra le linee, capacità immediata di verticalizzare verso gli avanti offensivi e sulle corsie laterali. Non male anche sulle palle inattive: attenzione a Caldirola.

Modulo di base 3-4-2-1. La costruzione inizia quasi sempre dal basso, con i centrali Izzo, Marì e Caldirola, e con il portiere Di Gregorio, spesso chiamato in causa per creare superiorità. L’alternativa è il rilancio del portiere verso i due trequarti o la prima punta. Del terzetto difensivo, il napoletano è quello che resta più bloccato a difesa della propria zona, mentre gli altri due hanno più libertà di movimento. Pablo Marì, infatti, si alza spesso da mediano aggiunto, provando con il suo mancino ad imbucare centralmente o sventagliare palloni sugli esterni. Caldirola, invece, è il braccetto che si allarga di più in fase di inizio azione, con qualche sporadica puntata in zona offensiva. Un ulteriore aiuto in costruzione arriva dai due mediani, che si abbassano per giocare di sponda con i centrali in modo da azionare la manovra.

Ciurria e Carlos Augusto saranno - molto probabilmente - i due elementi che occuperanno le corsie esterne. Il primo è un mancino che agisce sulla destra, molto bravo nel rientrare verso il campo per cambi di lato e cross con il piede dominante. Il brasiliano – invece – è la vera rivelazione dei brianzoli: 6 gol e 5 assist in 31 partite per un esterno a tutta fascia, veloce, fisico e dal piede (sinistro) davvero importante.

Qualche dubbio in merito al terzetto offensivo (2+1), con Colpani fortemente in dubbio per il ruolo di centro-destra. Al suo posto pronti uno tra Pessina, Sensi o addirittura l’opzione Ciurria, con l’ingresso di Birindelli sull’out destro. Caprari confermatissimo sul centro-sinistra. Ballottaggio Dany Mota-Petagna per il ruolo di punta centrale. Servirà massima attenzione all’esterno ex Roma. Si tratta di un calciatore molto mobile e bravo a non dare punti di riferimento alla linea difensiva avversaria. Gioca a piede invertito e ama posizionarsi tra le linee ed in zone esterne, per sfruttare l’uno contro uno in velocità ed il rientro all’interno del campo per il tiro a giro sul palo lungo. Dany Mota, invece, è una prima punta atipica. Molto bravo nel venire a giocare di sponda sulla trequarti, ma allo stesso tempo, grazie alla sua buona velocità, è funzionale anche nell’attacco alla profondità. Esiste pure l’alternativa Petagna, per un attacco più fisico e con maggiori possibilità sotto il profilo del gioco aereo.

Fase di non possesso. Il Monza si difenderà con il 5-3-2. Il pressing sulla prima costruzione non sarà asfissiante, così il Napoli potrebbe utilizzare i due terzini come via d’uscita, anche se l’idea di Palladino è quella di tenere bloccati i due esterni in fase difensiva. Previste marcature aggressive uomo su uomo soprattutto da parte dei due braccetti difensivi.

Monza Napoli, la partita degli azzurri

Difficile fare previsioni di formazione. Tuttavia, mister Spalletti effettuerà altre rotazioni, così come successo con la Fiorentina. Potrebbero esserci delle sorprese in tutti i ruoli, con particolare attenzione a nomi come Bereszynski, Gaetano e Zerbin. Da valutare la posizione di Kim che è diffidato. Il sudcoreano potrebbe riposare, in vista di una gara dal più alto livello di difficoltà come quella contro l’Inter. In attacco, Victor Osimhen sembra essere l’unico certo della maglia da titolare.

Gli azzurri potrebbero trarre dei vantaggi attaccando sulle corsie laterali. Così come l’Udinese, anche Palladino porta tanti calciatori in fase di finalizzazione, con il rischio concreto di ritrovarsi scoperti una volta persa palla nella metà campo avversaria. Questa sarà un’altra arma a disposizione da poter sfruttare, soprattutto con la velocità del numero nove partenopeo.