Un'annata storta, capita. Anche se quella precedente hai vinto lo Scudetto. Aurelio De Laurentiis si è trovato, forse, ad affrontare la più grande crisi da quando è presidente del Napoli. E, come ogni altra grande azienda, in periodi di flessione si cerca di limitare i danni nel breve periodo, programmando poi una ripresa in un raggio temporale più alto.

Il peccato originale di De Laurentiis: la scelta di Garcìa

De Laurentiis non ha avuto ragione con l'ingaggio di Rudi Garcìa. Il francese, nonostante l'ottima presentazione e le belle parole alla prima conferenza, non è riuscito a imporre idee di gioco alla squadra. Non è scattato il feeling e quell'alchimia necessaria per andare avanti. Unico responsabile? No, di certo. Come sempre, le colpe vanno equidistribuite tra tutti gli attori coinvolti, squadra compresa. Ma pur non essendo l'unico responsabile, è chiaro che sia stato il primo a pagarne le spese.

Garcìa viene quindi esonerato dopo soli quattro mesi. Probabilmente, l'esonero più veloce dell'era De Laurentiis. Una scelta sbagliata a monte, figlia di almeno due rifiuti sicuri (Thiago Motta e Luis Enrique, per stessa ammissione del Presidente) o di un tentativo di dimostrare che uno vale uno, sminuendo quindi l'immenso lavoro fatto la scorsa stagione da Luciano Spalletti. I motivi di questa scelta, al momento, restano nella camera caritatis azzurra. Ci si aspettava una gestione del post scudetto decisamente diversa, sia in termini di prestazioni che, soprattutto, di affermazione della propria forza.

Il Napoli abdica questa stagione per programmare la prossima

Il motivo della virata su Mazzarri è semplice: De Laurentiis, che sta programmando il futuro, non poteva permettersi di farsi intrappolare da contratti con Igor Tudor. Il croato, a quanto pare, è stato preso in considerazione solo come traghettore e non come qualcuno su cui costruire il proseguio del cammino azzurro. Scelta condivisibile sia dal punto di vista del presidente, scottato anche dalla precedente esperienza Gattuso, che del tecnico.

Così non è stato, ma bisogna andare avanti. Oramai, le velleità di Scudetto sono sfumate e c'è soltanto un quarto posto al quale aggrapparsi (obiettivo minimo stagionale) e dal quale ripartire la prossima stagione. Perché le grandi aziende, come scritto in precedenza, durante i periodi di flessione programmano già il futuro. E il futuro del Napoli non è certamente quello di ripartire con Walter Mazzarri ai nastri della prossima stagione. Assai probabile, per non dire sicuro, un all in su un profilo adatto per costruire un nuovo ciclo. Farioli, Italiano e, perché no, il pupillo per eccellenza di De Laurentiis: Antonio Conte.