Correva l’anno 2019, Massimiliano Allegri aveva appena conquistato il suo quinto titolo consecutivo con la Juventus, ma era stato sbattuto fuori dalla Champions ai quarti di finale meritatamente dai giovani terribili dell’Ajax, dopo essersi salvato per il rotto della cuffia agli ottavi grazie ad una tripletta del neo acquisto Cristiano Ronaldo, l'uomo della Champions.

Quello stesso anno, Allegri salì all’onore delle cronache, più che per i suoi risultati sportivi, per due interviste: la prima, ormai famosissima, è quella in cui nacque lo scontro con Lele Adani, che avrebbe in seguito creato la nascita di due vere fazioni, con una contrapposizione forse ancor più forte di quella tra Allegriani e Sarristi. L’altro discorso di Allegri, comunque celebre, avvenne a fine anno, poco prima di ricevere il benservito, mascherato da accordo consensuale, dalla Juventus.

Ci sarà un motivo, così esordiva Max in quell'invettiva

Ci sarà un motivo se uno non vince mai, Dio Santo, sbottò Allegri quel giorno, con le risatine di tutta la sala stampa, prima di affondare il colpo dicendo “Vorrei fare un esempio, ma non ve lo faccio se no viene giù tutto”. C’era anche Andrea Agnelli di fianco, tutto ilare e compiaciuto. Chissà se in Olanda, dove risiede adesso in attesa delle sentenze che gli pendono sul capo, ha mantenuto quel sorriso.

Sono passati quattro anni da quell’intervista in cui Allegri decise di stravincere, oltre che vincere. Altro che corto muso. Stressato dal confronto continuo con chi si diceva giocasse meglio di lui, pur avendo meno mezzi a disposizione, il conte Max aveva evidentemente sassolini da togliersi, e se li tolse.

Sono passati quattro anni, Max

Da allora Allegri non ha firmato contratti con nessun altra squadra che non fosse la "solita" Juve. Certo, si potrebbe obiettare che sia stato lui a rifiutare eventuali proposte. Può essere, anche se sono portato a credere che, se una grande squadra ti desidera, abbia i mezzi per farti cambiare idea.

Quindi vi è stato il ritorno alla Juve, che però non ha coinciso con un ritorno alle vittorie. Di fatto sono quattro anni che Allegri non vince nulla.

Ci sarà un motivo?

Nel frattempo Sarri, uno dei maggiori indiziati come destinatario di quell’invettiva, ha vinto una Europa League con il Chelsea ed uno scudetto con la Juventus.

Pioli, che mai era arrivato nemmeno nelle prime tre, ha trionfato con il Milan (da sfavorito) , con i rossoneri che non vincevano un titolo da undici anni (proprio con Allegri alla guida).

Spalletti, lui sì eterno secondo, addirittura diventa protagonista di un’annata storica, portando al trionfo il Napoli in serie A dopo 33 anni.

E adesso, ultimo ma non ultimo, Simone Inzaghi, che già nel 2019 poteva vantare Coppa Italia e SuperCoppa (ma con la Lazio, che non è mai banale), e che ha proseguito a vincerle, anche a spese della Juventus di Allegri, adesso ha nientemeno che la possibilità di andare a prendersi la Champions League. E, si sa, le finali di Champions sotto la Mole vengono celebrate come trofei.

Insomma, ci sarà un motivo. Aveva ragione a domandarselo Allegri.

Solo che la risposta non era quella che pensava lui, che invece era sbagliata, ma quella che pensavamo noi tutti.