La voglia di superare quei 4 anni che andarono dal terremoto del 1980 al 5 luglio del 1984. Anni difficili, nonostante Napoli fosse a suo modo forgiata dalle difficoltà storiche che l'hanno sempre accompagnata. Ma, come d'incanto, quel giorno di 40 anni fa, si ebbe la sensazione che qualcosa di indimenticabile sarebbe accaduto di lì a poco. Bastarono pochi palleggi e un pallone spedito al cielo per scrivere una sceneggiatura diversa nella storia millenaria di questa città. Una nuova. Bella, bellissima. Forse la più bella.

Diego Armando Maradona scelse Napoli perché era un uomo troppo intelligente per poterla rifiutare. Non era un uomo comune (cit). Nonostante sapesse che prima o poi questa città sempre votata all'eccesso l'avrebbe stritolato in un vortice dalla quale non avrebbe potuto più fuggire. Le scale, il San Paolo, la folla. E una storia nuova. 40 anni dopo quell'erba che calpestò avrebbe avuto il suo nome.

La magia fu che in tanti lo avevano immaginato solo per averlo visto palleggiare. Diego invece probabilmente non lo sapeva ancora. Lo capì un paio di anni dopo in Messico, ma quella è un'altra storia. Quella di Maradona a Napoli, invece, durò 7 anni che potrebbero essere paragonati a 700.

Una epopea unica, irripetibile. Che dopo 40 anni ancora raccontiamo. E che ha portato Napoli, la città tutta, ad esplorare vette mai raggiunte fino a quel momento. Ha cambiato il corso degli eventi quel lontano 5 luglio del 1984. Poteva riuscirci solo un uomo. Un uomo solo. Dal buio degli spogliatoi del San Paolo al cielo limpido di Napoli, ricco di luce.


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