Lutto nel mondo del cinema per la morte di Salvatore Piscicelli.

L'amato regista napoletano è morto ieri - a Roma - all'ìetà di 76 anni.

Piscicelli è stato un punto di riferimento nel cinema italiano anche come scrittore e produttore.

È considerato un maestro da registi come Mario Martone e Paolo Sorrentino.

Nato a Pomigliano d’Arco, dedicò un documentario a Marcello Colasurdo.

Esordì nel lungometraggio nel 1979 con “Immacolata e Concetta - L'altra gelosia”, opera poi restaurata, che ottenne numerosi riconoscimenti. 

Del 1981 fu "Le occasioni di Rosa", presentato in concorso alla 38ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, che vide l'esordio di Marina Suma premiata con il David di Donatello.

Nel film debuttò anche Angelo Cannavacciuolo.

Immagine tratta dell'Ansa www.ansa.it

Con "Blues metropolitano" del 1985 (che vide la partecipazione di Tony Esposito oltre che il ritorno della Suma e di Ida Di Benedetto) chiuse la trilogia dedicata a Napoli.

Nel 1987 fu la volta di "Regina", film drammatico e lacerante, interpretato dalla musa Ida Di Benedetto.

Dopo il "pasoliniano" Baby gang del 1992, Piscicelli rallentò l'attività registica.

Tornò al cinema nel 1999 con "Il corpo dell'anima", storia densa di erotismo che vide il debutto di Raffaella Ponzo al fianco di Roberto Herlitzka e Ennio Fantastichini.

Nello stesso periodo scrisse e produsse l'originale "pulp-vesuviano" "Rose e pistole", diretto dalla compagna Carla Apuzzo e interpretato da Anna Ammirati.

L'autobiografico "Alla fine della notte" (protagonista Ennio Fantastichini) uscì nel 2003.

Il suo ultimo film è "Vita segreta" di Maria Capasso (2019), con Luisa Ranieri protagonista.