Il Napoli primeggia senza rivali in serie A ed ha ottime chance di continuare il sogno europeo in Champions League. I meriti – ovviamente - sono della società, dei calciatori, di Spalletti e del suo staff. Ma non solo. Quest'oggi metteremo in risalto un aspetto extra-campo, altrettanto importante ai fini degli eccelsi risultati finora ottenuti. Il riferimento è all’alimentazione, che assume un ruolo davvero fondamentale nella vita del gruppo squadra. In media, un calciatore professionista può arrivare a consumare anche quattromila calorie al giorno, quindi bisogna considerare bene il dispendio energetico di differenza sul singolo fabbisogno.

Il piano alimentare del Napoli

Il piano alimentare in casa Napoli è curato dal biologo-nutrizionista Marco Rufolo. Si segue esclusivamente la dieta mediterranea, con la tabella dei macronutrienti suddivisa in: carboidrati (60-65%), proteine (10-15%), grassi monoinsaturi e polinsaturi in ultima battuta. Si parte con la colazione, che i calciatori consumano direttamente al Konami Training Center. Preferenza assoluta ai carboidrati complessi, che vanno a fornire più energia all’atleta durante l’allenamento. Lo stesso modello organizzativo viene seguito anche prima del match vero e proprio. Presente sempre una minima fonte di proteine.

I calciatori – in base ai loro gusti - possono scegliere tra crostate di marmellata, cereali, yogurt, miele ed anche bresaola. Molto apprezzata la crostata dello chef Paolo; mangiarla prima della partita è diventato un rito vero e proprio, come svelato da Raspadori in una recente intervista. Si tratta di una crostata integrale, senza burro, fatta con margarina e farina integrale, con aggiunta di marmellata biologica a ridotto contenuto di zuccheri.

Cosa mangiano i calciatori del Napoli dopo una partita?

Subito dopo allenamenti e partite – invece – gli azzurri assumono alimenti con un indice glicemico più alto, per il recupero ottimale dallo sforzo della prestazione fisica e per ripristinare le scorte di glicogeno. Nello spogliatoio sono sempre presenti frutta fresca e secca, porzioni di pasta e riso. Possibile anche la pizza. Si trovano - inoltre - tutti i tipi di integrazione, qualora ce ne fosse bisogno.

Passiamo al pranzo, anche questo consumato al centro sportivo. Alla base abbiamo sicuramente i carboidrati, quali pasta e riso, preferibilmente integrali (migliore digeribilità e fornisce energia per un periodo più duraturo). Un ruolo chiave lo giocano i condimenti (le varie salse, sughi e pesti di verdure), che non devono essere cotti o soffritti. In questo c’è la massima attenzione da parte dello chef: non bisogna assolutamente andare a sovraccaricare il fegato e l’apparato digerente degli atleti.

Molto utilizzate anche le leguminose di ogni tipo, spesso in abbinamento con i carboidrati. Poi tante proteine animali e, inoltre, verdure crude, cotte, bollite o alla piastra, con aggiunta di pochissimo sale ed olio rigorosamente a crudo. Si prediligono zucchine, melanzane e pomodori. Capitolo frutta: il dottor Rufolo ha introdotto degli estratti di frutta e verdura, ottenuti con l’estrattore. Un mix di vitamine e sali minerali davvero importante e che viene molto apprezzato dai calciatori azzurri.

Come vi stiamo raccontando ormai da mesi, in casa Napoli nulla si lascia al caso.

Dalla scienza, al fabbisogno quotidiano di ogni atleta, alle gesta sul tappeto.


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