L'autogestione è l'ultimo alibi dei presuntuosi
Cosa sarà il Napoli di Garcia ce lo dirà il campionato. La prestazione di Napoli Udinese relega però ogni giudizio catastrofico e definitivo prodotto sul tecnico francese a non innocente chiacchiera da bar. Il Napoli non è quello del secondo tempo con la Lazio. Non è quello che ha sofferto a Genova e Braga, ma si avvicina molto di più a quello visto per larghi tratti a Bologna e per tutti i cento minuti della roboante vittoria di ieri sera.
Le parole di Kvaratskhelia, nel post partita, circa un confronto interno sulla filosofia di gioco da adottare e più consona alle caratteristiche della rosa, hanno trasformato Rudi Garcia da "presuntuoso" a "inutile". Il destino del tecnico è segnato, pare. Pure se il Napoli ritornasse costantemente ai livelli raggiunti fino al 19 marzo scorso, l'etichetta di "scelta sbagliata di De Laurentiis" non gliela toglierà più nessuno. Per chi contesta il tecnico dal tweet di annuncio presidenziale di giugno scorso, la prestazione di ieri sera rappresenta un vero e proprio schiaffo morale. Il sollievo è arrivato nel post partita ascoltando queste parole del talento georgiano: "Abbiamo capito che per continuare a vincere dopo la partita col Sassuolo, abbiamo parlato col Mister e deciso di tenere la palla e oggi è stato così". A tutte le unità, la parola d'ordine è "AUTOGESTIONE!1!"
Partendo dal presupposto che l'autogestione nel calcio non esiste e chi fa abuso di questo termine ha il solo scopo di pulirsi la coscienza dal non aver resistito a scadere nel pregiudizio, una delle caratteristiche che rendono un allenatore speciale è l'ascolto dei propri uomini. Sin dalla presentazione a Capodimonte, Rudi Garcia non ha mai nascosto che la sua idea di calcio fosse in linea con i principi che muovono il progetto tecnico del Napoli da anni. Il primo a parlare di riaggressione, recupero palla veloce e linea difensiva alta è stato propro lui. Ha poi aggiunto un'altra idea, quella di saper fare più cose all'interno della stessa partita. Anche ieri in conferenza stampa ha ribadito che la natura del Napoli, fino a Bologna, fosse certificata dalle statistiche che vedono gli azzurri primi per possesso palla in Serie A e secondi per occasioni create dopo l'Inter.
Le analisi che si affidano agli slogan sono quelle che vanno per la maggiore. Ma la stagione è lunga. Ci saranno momenti, fossero anche soli dieci minuti, in cui occorrerà saper fare anche altro. E le "altre" idee di Rudi Garcia potranno tornare utili e, se i risultati daranno fiducia, l'intero gruppo squadra sarà più predisposto ad ampliare il proprio bagaglio di conoscenze tattiche per diventare ancora più forte. Perché l'unico errore che può risultare davvero mortale sarebbe la presunzione di essere arrivati al massimo del proprio potenziale. Ma a questo penserà Rudi Garcia, ne siamo certi.