Centinaia di persone si sono riunite per una fiaccolata in onore delle vittime del crollo avvenuto lo scorso 22 luglio.

Un corteo, a cui hanno preso parte ben 700 persone, è partito dallo stabilimento dell'Università Federico II ed è arrivato fino alla Vela Celeste.

Il messaggio che porta con sè è duplice: da un lato la vicinanza alle vittime e ai feriti (di cui diversi sono bambini), dall'altro la necessità di una riqualificazione del territorio.

(CronacheDellaCampania)

Il secondo messaggio del corteo è contro le istituzioni, nazionali e locali, che negli anni hanno gestito l'abbattimento delle Vele la costruzione delle nuove case.

Il corteo si è fermato davanti la Vela Celeste, con uno striscione che recitava la frase "il nostro sangue, le nostre vite. Resistete". Di certo un messaggio che non lascia spazio alle interpretazioni.

Davanti la vela è stato osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime. "Noi non ci muoviamo dall'Università - spiega il portavoce del Comitato Vele - perché la risposta a chi aspetta da anni un alloggio dignitoso non può essere data dalle palestre e dalle scuole. Vogliamo dignità"

Pochi giorni fa si è riunito anche il Comitato delle Vele per definire gli ultimi passaggi per una riqualificazione delle palazzine. Omero Benfenati (Comitato Scampia), afferma che l'intera popolazione di Scampia e di Napoli si abbraccia attorno alle famiglie delle vittime: "Il nostro pensiero va a loro, siamo colmi di dolore"

Il comune di Napoli, con l'appoggio da parte della Regione, sta organizzando un piano di riqualificazione del territorio, al fine di restituire ai cittadini le loro case.