"Chi non è coerente non rispetta le regole. Tanto di cappello al club, penso che il presidente abbia dimostrato grandissima coerenza a discapito di una perdita economica importante." Parole e musica di Antonio Conte.

Il tecnico ribadisce, ove mai ce ne fosse ancora bisogno, l'enorme sacrificio della società in sede di mercato. Non solo per quello in entrata, ma soprattutto in uscita. Il non affare Osimhen su tutti.

Coerenza, appunto. Sconosciuta in questo mondo di business e accordi sotto banco. La coerenza, venendo meno, ha reso il gioco del calcio cenere. In un mondo di eroi dove tutti si sentono Batman e nessuno vuole essere Robin (ci perdonerà Cesare Cremonini per aver citato quel piccolo capolavoro del 2017).

In questo mondo ormai alla deriva succede che il presidente di un club, Aurelio De Laurentiis, rinuncia a una sicura plusvalenza e ad un botto di soldi per una questione di coerenza e di principio. Dimostrando a tutto il sistema che ci vogliono gli attributi per cambiare le regole del gioco. Per renderle migliori. Per fare in modo che la gente, vero motore della macchina Calcio, non smetta di credere.

Nonostante ci sia chi festeggia brindando "col numero 10 sulla schiena e poi sbaglia i rigori" (ci perdonerà di nuovo Cremonini se l'abbiamo citato ancora) avendo la serena contezza di fare il gioco di chi gioca sporco. De Laurentiis ha dimostrato che non farà mai parte del circuito.

Ha incassato per 14 lunghi mesi, ha attraversato un mare di fango e ne è uscito pulito, come un novello Andy Dufresne di "Kinghiana" memoria. Antonio Conte, dal canto suo, nonostante quel mancato incasso non abbia permesso il completamento della rosa, da uomo (prima che allenatore, intelligente qual è, ha capito. L'ha ribadito. Ha applaudito. Ha sottolineato il concetto di coerenza.

Questa piazza dovrebbe essere fiera di sostenere, di tifare, un club coerente. Che gioca pulito. Senza macchia. Che ha vinto con merito e che prova a essere competitivo con coraggio. Se ci fosse un minimo di onestà intellettuale, la mancata cessione di Osimhen sarebbe dovuta comparire a caratteri cubitali su ogni quotidiano, tabloid, TV, per il messaggio enorme che porta con sé.

L'eco dei media avrebbe potuto impattare anche l'opinione pubblica. Invece no. Il messaggio che passa è ben altro. Si è preferito brindare al milione di euro al mese che De Laurentiis pagherà a Victor per tenerlo fuori rosa. Alla fine si arriva sempre al punto iniziale: la coerenza.

O ce l'hai, o non ce l'hai. Chi invece ha gli strumenti per cogliere il messaggio lanciato dal Napoli, oggi è un tifoso più sereno. Vede più vicino il calcio che sognava da bambino. Il percorso è lungo e il solo De Laurentiis, per quanto coraggioso, non basta. Occorre che qualcuno segua il suo esempio. Ma molto spesso a tradire non sono gli uomini, ma i loro guai.

https://youtu.be/8bRbH9djPO4?si=DjGHME0paJySdX9V
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