Mentra la Juventus affonda nei meandri palcoscenici del calcio nazionale e internazionale, dove le foci bianconere scorrono sempre più in ampie piane alluvionali, godiamoci quanto di bello, invece, è stato innalzato dal Napoli di “Aurelione” in questi anni. Una strategia sempre ponderata e mirata a scelte finalizzate a rendere i suoi beniamini protagonisti di un calcio moderno e piacevolmente ammirato da tutti. Un calcio basato sull’onestà e sacrificio di coloro che hanno voluto sposare un progetto, non gradasso, ma ben chiaro e continuativo nel tempo e, al contempo, con obiettivi ben definiti. Chi ha scelto Napoli ha scelto di vivere a Napoli con i suoi pregi e difetti, chi sceglie Napoli la sceglie per passione e non solo per professione.

Oggi sono tanti quelli che, con la maglia azzurra, hanno scalato montagne verso un protagonismo sano e pulito e non fatto di intoppi e sotterfugi per raggiungere obiettivi. Oggi questi giocatori sono diventati veri campioni anche attraverso i colori della loro Nazione, così come lo stiamo ammirando nei mondiali in Qatar.

Uno fra tanti, battezzato nostro K2, Kalidou Koulibaly che, con un gol messo a segno contro l’ Ecuador ha trascinato il Senegal alla qualificazione degli ottavi di finale.

Era il 19 maggio 2014 quando il difensore fece scalo a Napoli e da lì nacque un amore incondizionato, non solo dimostrato da tutti i tifosi partenopei ma anche dal giocatore che, come tutti quelli che poi vanno via, ha lasciato un pezzo di cuore, a tal punto da ricordarsi di Ischia, gravemente colpita dall'alluvione e dei tragici accaduti di domenica scorsa.

Ai cittadini colpiti dalla frana ha voluto dedicare il gol della qualificazione: "Dedico il gol a Ischia e a tutti gli ischitani in questo momento difficile. A causa delle frane ci sono stati molti morti” - questo è quanto ha dichiarato il difensore in conferenza stampa nel post partita, e ha continuato: “Spero che possa dargli un po' di forza e un sorriso in questo momento così difficile".

Tutto questo perché otto anni trascorsi in azzurro non si possono cancellare, ma restano indimenticabili e intramontabili, otto anni vissuti tra vittorie e sconfitte, tra gioie e delusioni. A Napoli Kalidou ci è arrivato da ragazzo ed è andato via da campione e che, ad oggi,  lo viviamo protagonista sia dentro che fuori dal campo.