"Koopmeiners 60 milioni, Calafiori 40. Juventus scatenata sul mercato, ma c'è un ma: non c'è una lira e bisogna solo vendere Fra pochi giorni il club bianconero chiuderà il bilancio 2023-24 con un passivo di 200 milioni dopo il -124 di un anno fa: è fuori da ogni regola UEFA. Giuntoli lo sa e a dispetto della narrazione dell'Istituto Luce sta cercando di vendere tutti, Vlahovic, Chiesa e persino Danilo, ma gli alti stipendi dell'era Agnelli lo imprigionano"

Così il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Paolo Ziliani, commenta sul suo profilo X la situazione economica della Juventus. Nonostante i titoloni dei principali quotidiani sportivi nazionali, la realtà è ben diversa. La gestione di Andrea Agnelli ha prodotto danni a lungo termine ai quali è chiamato a porre riparo il neo Direttore Sportivo, Cristiano Giuntoli:

"Quello che nessuno dice, perchè non sta bene dirlo, è che la Juventus, schiacciata dagli spaventosi passivi degli ultimi due esercizi (124 milioni un anno fa, 200 milioni quello che sta per chiudersi a fine giugno) e sotto stretto controllo finanziario dell'UEFA dopo le sanzioni ricevute l'estate scorsa (squalifica dalle coppe e multa da 20 milioni di cui 10 tenuti sub judice e emendabili solo in caso di rispetto delle norme del Fair Play finanziario, cosa che non sta avvenendo: alla Juventus è consentito accumulare un passivo massimo di 60 milioni aggregando 2023, 2024 e 2025 mentre alla luce della tremenda situazione odierna non si vede come possa riuscirvi), ha assoluto bisogno di vendere almeno qualcuno dei suoi giocatori più pregiati che zavorrano con i loro maxi ingaggi il bilancio societario.

E tuttavia è la stessa Juventus ad essersi messa, negli anni allegri della gestione Agnelli, in una situazione di scacco matto. Ammesso che esista un club, poniamo del ricco campionato inglese, disposto a ingaggiare Vlahovic e a riconoscergli lo stesso stipendio che la Juventus si è impegnata a corrispondergli, che ammonta oggi a 24 milioni lordi a stagione, questo club potrebbe farsi avanti solo a condizione di limitare al minimo la spesa del cartellino. Allo stesso modo chi spenderebbe mai un centesimo per il cartellino di Szczesny visto che il portiere guadagna alla Juve 13 milioni lordi l'anno e certo a contratto in corso non accetterebbe un centesimo in meno?

Con Federico Chiesa che va a scadenza fra un anno, nel giugno 2025, e che a Torino guadagna 10 milioni lordi e ne chiede, per mettere la firma a un nuovo contratto, non meno di 15, alzi la mano il club disposto a pagarlo alla Juventus più di 15-20 milioni.

Ancora: se un anno fa in Europa nessuno, ma proprio nessuno, mostrò interesse per Rabiot, che pure era sul mercato a costo zero essendo a fine contratto, a causa evidentemente dei 7 milioni netti con cui la Juve lo aveva stipendiato e che erano stati (e ancora sono) una mezza follia, a maggior ragione chi potrebbe mai oggi pensare di acquistare dalla Juventus il 33enne Danilo, un altro di cui Madama si disferebbe volentieri se non altro per disfarsi dei 4 milioni netti d'ingaggio che riceve?

E che dire di Arthur, che come ogni anno è tornato alla base, alla Continassa, al quale la Juventus ha riconosciuto anni fa un ingaggio che arriva a toccare, con bonus facilissimi da raggiungere, addirittura i 9 milioni netti (la Fiorentina quest'anno ha contribuito alla spesa per 2,5 milioni, il resto se lo è accollato la Juventus)? Qui siamo addirittura ai confini della realtà. Ma così è, piaccia o no.

A parte Rabiot, che a Torino arrivò nell’estate del 2019 a parametro zero, quindi senza esborso per il cartellino, ho parlato di giocatori che sul bilancio della Juventus pesano terribilmente per l'alto costo del cartellino al momento del loro acquisto, costo che rende l'ammortamento annuale (quota stipendio più rata cartellino) estremamente gravoso. E insomma, che lo si voglia o no le cose stanno così: Giuntoli ha preso Di Gregorio dal Monza per 20 milioni nella speranza-convinzione di vendere Szczesny.

Ma in realtà accadrà che nella migliore delle ipotesi Szczesny se ne andrà gratis, sempre a patto di trovare un club disposto a confermargli lo stipendio che riceve a Torino; mentre nella peggiore delle ipotesi rimarrà a libro paga della Juventus assieme a Perin e a Di Gregorio fino alla conclusione del suo contratto. E questo vale per tutti i giocatori di cui ho parlato.

Essendo troppo alti i loro stipendi, i vari Vlahovic, Chiesa & company possono sì essere ceduti, ma a cifre irrisorie rispetto a quello che è il loro reale valore di mercato: col solo beneficio di alleggerire il monte ingaggi della Juventus nel caso ciò accada.

Detto questo, i titoli dei giornali su Koopmeiners trattato a 60 e Calafiori trattato a 40, in attesa di leggere i titoli su Rodrygo del Real Madrid e Gabriel Jesus dell'Arsenal (è solo questione di tempo, le scommesse sono aperte), sono uno spasso. A Nyon i componenti del CFCB, l'organo di controllo finanziario dell'UEFA, quelli che l'estate scorsa cacciarono la Juve dall’Europa e la multarono di 20 milioni per i suoi gravi e ripetuti sgarri alle regole, sfogliano la Gazzetta, Tuttosport e il Corriere dello Sport e si divertono un mondo. Controllano il regolamento UEFA dei “Requisiti contabili” richiesti ai club e leggono: passivo massimo consentito per gli anni 2023, 2024 e 2025 uguale = 60 milioni".

https://www.youtube.com/live/pMdwgNWzfsw?si=y5stNJ1iYHX8DNX3
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