Dopo 9 vittorie consecutive casalinghe, l’Inter torna a concedere in casa, termina 1-1 il match tra i nerazzurri ed il Napoli di Calzona, era infatti il 7 ottobre 2023 l’ultima volta in cui la formazione di Inzaghi perse punti a San Siro (2-2 vs Bologna), inoltre con il gol arrivato al minuto 81’ si registra per la prima volta una rete subita dall’Inter nell’ultimo quarto d’ora. Insomma, numeri e statistiche che rendono l’idea della portata del campionato nerazzurro, della continuità espressa tenendo sempre un livello tecnico e tattico molto alto, proprio per questo il pareggio ottenuto dal Napoli è certamente un punto guadagnato seppur si sia perso terreno sulle rivali per un posto Champions, la strada è difficile soprattutto per il trend assunto dalle squadre in questo momento davanti al Napoli in classifica, ma uscire da Milano con un risultato del genere in rimonta può dare fiducia a una squadra che nel corso dell’anno ne ha avuta ben poca.

Inter-Napoli: lo schieramento tattico 

Inter (352): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro Martínez, Thuram

  • 352 in fase offensiva, la linea si spinge ad un baricentro di 51m in media, Calhanoglu scala al fianco dei braccetti difensivi, che in particolare sulla sinistra con Bastoni salgono a portare palla, sull’esterno molto alto e largo Dimarco, diversamente da Darmian utilizzato in preventiva e maggiormente dentro il campo. In fase difensiva la difesa passa a cinque, la squadra comunque non si schiaccia del tutto, tenendo un’altezza in media di 46m.

Napoli (433): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Traoré; Politano, Raspadori, Kvaratskhelia 

  • In fase di possesso la squadra di Calzona assume grande ampiezza (41m), con Raspadori riferimento offensivo diventano fondamentale i mezzi spazi tra esterno e prima punta da occupare con le mezzali, motivo della larghezza di posizione degli esterni d’attacco. In fase difensiva 451, la squadra però rimane aggressiva e alta (54m), questo anche per i numerosi lanci lunghi da parte della difesa nerazzurra, tanti infatti i fuorigioco fischiati a Thuram, proprio per il movimento a venire incontro della linea difensiva azzurra.

Inter-Napoli: i numeri del match 

Il risultato per quello che le due squadre hanno dimostrato in campo può essere considerato giusto, le due squadre sono partite a rilento, probabilmente condizionate ancora dalle fatiche europee della settimana passata, in particolare il Napoli, dopo un primo tempo in cui ha creato poco (0.50 xG) e sbagliato tanto in uscita, si è ripreso nella seconda frazione, con 0.86 xG7 conclusioni, 3 in porta, e 2occasioni create, risultando più pericolosa dell’Inter che dopo il gol del vantaggio ha avuto tante potenziali occasioni in ripartenza nella ripresa, ma tanti sono stati gli errori nell’ultimo passaggio, condizionati anche da grandi coperture della coppia difensiva azzurra che ha sventato numerose occasioni in area con entrate pulite e decisive su Thuram e Lautaro.

È stata proprio la coppia Juan Jesus-Rrahmani infatti la nota più lieta per il Napoli nella serata di San Siro, ma non solo per il pareggio del brasiliano, infatti i due hanno sopperito a numerosi errori in mediana in fase di uscita, in particolare di Di Lorenzo (12 palle perse), arrivando sempre con i tempi giusti sull‘attaccante, rischiando talvolta la giocata con interventi rischiosi in area, ma mai andando fuori tempo, chiudendo il match con il 73% di contrasti vinti (11 su 15), dato mai raggiunto con Calzona sulla panchina, non scontato rialzarsi immediatamente soprattutto dopo la brutta prestazione di Barcellona, e ridurre una coppia così prolifica come Lautaro-Thuram a 3 conclusioni in porta e appena 59 tocchi in due (70 la media stagionale).

Una grande prestazione è arrivata anche dal fronte opposto, con i centrali dell’Inter chiamati ad una prova importante dal punto di vista tecnico, infatti difensivamente l’assenza di Osimhen ha agevolato il reparto arretrato, con un Raspadori poco presente e per nulla incisivo sulla trequarti, ma in uscita la coppia Acerbi-Bastoni ha dimostrato il perché sono ritenuti giocatori indispensabili per Inzaghi. I due hanno toccato complessivamente 146 palloni, esattamente 73 per parte, chiudendo la partita come i due giocatori più coinvolti nella manovra, superato anche Calhanoglu (60 palloni toccati), se Acerbi in posizione più arretrata era chiamato all’uscita sia su Dimarco che scende e sia su Thuram, andando lungo (8 palle lunghe riuscite su 10), Bastoni ha giocato soprattutto con dai e vai con la mezzala, infatti il Napoli che ha riempito la metà campo con una linea a cinque, è stato contrastato dalla densità dell’Inter con il numero 95 che si è portato fino all’area di rigore avversaria per creare superiorità, da qui nasce il gol del vantaggio, con uno schema solito dell’Inter di Inzaghi, passaggio del pallone da un difensore all’altro allargando e stringendo il campo in base al movimento del braccetto che sale palla al piede, il sinistro educato di Bastoni ha fatto il resto.

Bastoni

A rallentare la manovra offensiva azzurra il capitano Giovanni Di Lorenzo, il numero 22 sta vivendo forse la stagione più difficile da quando indossa questa maglia, le sue prestazioni non sono solo al di sotto delle aspettative, ma spesso risultano decisive su gol presi o su uscite sbagliate palla a terra, nella serata di ieri in un paio di occasioni proprio Di Lorenzo ha innescato l’assedio dell’Inter al limite dell’area, fornendo palloni prevedibili e mal calibrati nella zona più rischiosa di tutte, la mediana. Inoltre l’ex Empoli pare non essere più così propositivo verso l’interno, movimento che ha caratterizzato la scorsa annata e che ha permesso la crescita anche di un compagno di squadra, ovvero Anguissa, che in Di Lorenzo aveva il punto di riferimento con lo scarico e il movimento verso l’esterno, giocata sempre più rara quest’anno, ed infatti la sua influenza in attacco è caratterizzata dai numeri ottenuti nei 94’ di San Siro: 70 tocchi (88% di precisione), 0 passaggi chiave, 0 cross tentati, 0 palle lunghe tentate, 12palle perse, 0 dribbling riusciti e appena 1 contrasto vinto (su 6), se in difesa sta rappresentando un problema per questo Napoli, in attacco rappresenta una vera e propria mancanza.

Le risposte dopo la delusione di Barcellona sono arrivate, questa partita denota un orgoglio nel rimanere attaccati al match, così come al campionato, ma questo sentimento è accompagnato da limiti tecnici troppo evidenti per pretendere continuità e fluidità, la sensazione netta al termine della partita è che questa squadra abbia ben poco da dare e forse la scorsa stagione poteva rappresentare l’epilogo perfetto per chiudere un cerchio con alcuni elementi, che oggi al netto dell’impegno indiscutibile messo in campo, sembrano pesci fuor d’acqua, che cercano di salvare il salvabile aspettando solo che questa stagione si concluda.