Reduce dai malumori per risultati e prestazioni deludenti, il Napoli rialza il capo sotto i riflettori del Maradona, nell’infrasettimanale di campionato. A farne le spese è proprio l’Udinese, colei che consegnò agli azzurri il tricolore, ed ora vittima di risultati poco confortanti e viandante tra le zone critiche della classifica.

Gli azzurri vincono e, seppur lontani dai rimembri del passato, l’occasione è d’uopo per staccarsi dal supplizio degli spettri e, al contempo, restituire al mister, sacrificato come causa dei mali, la fiducia di inizio anno. Il Napoli porta a casa il risultato e, con i tre punti meritatamente guadagnati e la sconfitta dell’Inter di stasera, accorciano il distacco dalla prima.

4 a 1 l’esito del match, per la gioia dei tifosi. Torna a sorridere anche Osimhen, ferito dal penalty sbagliato al dall’Ara; a lui è costato il peso dei tre punti nella trasferta di Bologna. Sorrisi anche per Kwara che torna al gol dopo 192 giorni.

Quella di stasera è stata un’altra musica. Merito di tutti, probabilmente spinti dall’orgoglio e dalla voglia di portarsi a casa il risultato.

Le scelte di Garcia restano immutate, Meret come estremo difensore, Di Lorenzo, Ostigard, Natan e Mario Rui a coprile la linea di difesa, i soliti Anguissa, Lobotka e Zielinski  a centrocampo con Politano e Kvaratskhelia in attacco insieme ad Osimhen come prima punta, per la gioia di coloro che puntavano sulla sua assenza dopo il brusio mediatico di questi giorni.

Andrea Sottil, invece, opta per il 3-5-2 con Silvestri tra i pali, Perez, Bijol e Kristensen subito a supporto, Ebosele, Payero, Walace, Lovric e Kamarada come muraglia a centrocampo e Thauvin, Lucca come prime punte.

La partita comincia subito a trazione anteriore, con il Napoli decisamente più propositivo. Osimhen prova a sboccarsi già al 3’, ma per Silvestri è l’occasione giusta per riscaldare i suoi guantoni.

All’ 11esimo arriva la prima vera occasione dei padroni di casa. Zielinski si trova a due metri dalla porta ma il suo tiro va oltre la traversa.

Ma la sua esultanza è solo rimandata. Al 18esimo arriva il boato liberatorio del Maradona. E’ Piotr a sbloccare il risultato. Manganiello assegna un penalty per un fallo commesso su Kwara. Sul dischetto va il polacco che, con perfetta esecuzione, realizza il suo secondo centro stagionale, spiazzando l’estremo difensore. 1 a 0 per il Napoli.

Insistono gli azzurri nella metà campo avversaria, spesso con affondi di Kwara e poi con Osimhen, ma i friulani riescono a farla franca.

Al 39esimo al Maradona è ancora gol. Osimhen mette a tacere le polemiche di questi giorni. Sua la rete del raddoppio che, in piena area di rigore, piazza la palla sulla sinistra di Silvestri.

Un primo tempo certamente caratterizzato da un Napoli più convincente rispetto alle precedenti prestazioni, una partita a senso unico, coadiuvato anche dal bel gioco per la gioia dei paganti.

Anche la ripresa viaggia a ritmi piuttosto alti, ma i colori sono sempre tutti azzurri. Osimhen prova subito a chiudere l’incontro, ma il suo tiro esce di poco al lato.

Al 58esimo il palo nega il gol a Kvaratskhelia, autore questa sera di una prestazione eccelsa. L’occasione si ripete al 68esimo con un gran tiro dalla distanza, ma il palo dice ancora no al georgiano. Ma per Kwara giustizia è fatta quando, con una perla da giocoliere, supera Silvestri e piazza la palla in rete. 3 a 0 e Napoli festeggia.

Questa stasera di certo non sono mancate le emozioni. In soli 3 minuti, prima Samardzic realizza la rete del 3 a 1 e poi Simeone, lasciato libero in area di rigore, porta a 4 i gol azzurri. Per lui stasera solo applausi al Maradona.

Finisce la partita è il Napoli raggiunge, con un ritardo inaspettato, i punti a doppia cifra a -4 dalla vetta. Ora è basilare rimanere concentrati, evitando successive sbavature e soprattutto distrazioni che non siano attinenti all’obiettivo. Sabato si torna in campo, senza alcun respiro nella trasferta ostica di Lecce. Vincere è l’unica opzione consentita se si vuol riprendere il primato della vetta.

Il popolo di Napoli ormai è abituato a presenziare nobili platee, un debito dovuto dopo anni di calvario. Per questo, Napoli ha ringraziato, ma vuole sempre andare avanti. Speriamo, quindi, che il percorso ricominci da stasera, ricordando soprattutto gli avvenimenti di fine maggio scorso.