"L'Inter non molla": così titola, in prima pagina ed in grassetto, il Corriere dello Sport.

Sotto, non in grassetto come a voler dare meno importanza, la vittoria del Napoli a La Spezia. Senza tra l'altro citare i vergognosi cori contro la città partenopea e contro Maradona.

Come se L'Inter avesse 13 punti di vantaggio sul Napoli e non viceversa. Come se fossero gli azzurri a "rincorrere" i nerazzurri di Milano. Come se non esistessero i numeri che stanno imbarazzando tutti gli addetti ai lavori che davano il Napoli dal 6° al 9° posto alla griglia di partenza. Come se avessero dimenticato i loro sorrisini quando il Presidente De Laurentiis esclamò, tra lo stupore di tutti, che avrebbe fatto di tutto per "portare lo scudetto al Napoli".

E così che, a inizio febbraio e un +13, il tifoso del Napoli acquista il quotidiano per leggere le gesta di Osimehn e compagni e invece si ritrova un racconto distopico. Un racconto dove "L'Inter non molla", così da ingannare le emozioni. Quelle emozioni che sono il fulcro di questo sport. Le emozioni che tutta Italia dovrebbe riconoscere a questa squadra e soprattutto a questa gestione.

Ma si sa, l'obiettivitá è cosa sconosciuta in questo paese. Sconosciuto come il racconto che ne fanno.

Il Napoli vada avanti per la sua strada, senza però dimenticare di sottolineare la totale mancanza di rispetto dei quotidiani e anche della pay TV, dove addirittura ci si deve sorbire che "L'Inter purtroppo ha perso in casa con l'Empoli".

Vincere sarà più bello ancora. Sarà indimenticabile. Sarà un capolavoro epico, senza precedenti. Sarà forse, se vergogna non inganna, la fine professionale di chi crede che il Calcio in Italia sia ancora racconto incantato e inventato.


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