Dopo la buona prestazione, nonostante la sconfitta, contro il Real Madrid in Champions League, il Napoli si rituffa in campionato per la grande sfida all’Inter in programma questa sera al Maradona (ore 20.45). Gli azzurri cercano una fondamentale vittoria per riportarsi rispettivamente a -2 dal Milan terzo, a -5 dall’Inter seconda e -6 dalla Juventus prima, in attesa dell’altro big match di venerdì prossimo in casa proprio dei bianconeri.

Non sarà affatto una partita facile. L’Inter è una squadra forte, temprata, con un modulo di gioco ben consolidato, ed arriva all’appuntamento di stasera sicuramente con diversi calciatori meno affaticati di quelli azzurri. Ed è forte poi la voglia di operare il controsorpasso in classifica sulla Juventus di Allegri. Formazione già decisa per Simone Inzaghi: 3-5-2 con Sommer tra i pali, difesa a tre composta da Darmian, De Vrij ed Acerbi, centrocampo con Dumfries a destra, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan centrali e Dimarco a sinistra, attacco Lautaro-Thuram.

Napoli-Inter: l’analisi dei nerazzurri

In fase di possesso l'Inter costruisce dal basso con il portiere Sommer ed i tre difensori. Il centrale De Vrij in alcune circostanze si alza da mediano, ma è più frequente vedere l'abbassamento di Calhanoglu a supporto della manovra, con Acerbi più aperto a sinistra. Un'altra opzione di uscita prevede lo scarico su Barella posizionato da terzino destro, quasi volendo formare una difesa a quattro in costruzione, per attirare la pressione avversaria in un'unica porzione di campo e verticalizzare immediatamente su una delle due punte.

Stesso discorso per quanto riguarda Dimarco sull'out mancino. La ricerca è sempre la medesima, la giocata diretta per gli attaccanti. Lautaro Martinez è sicuramente il calciatore che abbassa di più il suo raggio d'azione sulla metà campo, con l'obiettivo di tirare fuori un centrale e creare spazi per gli inserimenti dei centrocampisti (cosa che fanno molto bene i vari Barella e Frattesi), mentre Thuram è più portato ad attaccare la profondità.

Ulteriori pericoli per il Napoli possono arrivare dalle corsie esterne, che i nerazzurri utilizzano sempre con grande efficacia. Dumfries da una parte e Dimarco dall'altra, due calciatori di gamba, bravi al cross ed anche negli inserimenti alle spalle della linea difensiva. Proprio quest'ultima è una delle situazioni di gioco da curare nei dettagli, soprattutto sul lato destro occupato da Dumfries. Abbiamo visto che Juan Jesus è andato in grande difficoltà contro il Real Madrid, perché i movimenti di Brahim Diaz lo costringevano ad accentrare di tanto la sua posizione, lasciando campo libero a Carvajal di condurre il pallone o di attaccare alle spalle. Uno scenario che potrebbe riproporre anche Inzaghi sfruttando i tagli interni di Barella.

Fase di non possesso Inter: 5-3-2 con Dimarco e Dumfries che si abbassano sulla linea dei tre centrali di difesa. Pressing che varia a seconda delle situazioni di gioco, alcune volte forte, altre d’attesa nella propria metà campo. Palle inattive: la retroguardia azzurra dovrà fare attenzione sulle spizzate di Acerbi, che è bravo a staccarsi sul primo palo su situazioni da corner soprattutto dal lato destro del portiere.

Napoli-Inter: l’analisi dei partenopei

Qualche dubbio di formazione pure per Walter Mazzarri, che dovrebbe ripresentare nove undicesimi rispetto all’ultimo schieramento sceso in campo al Bernabeu. Fuori Simeone. Il posto dell'argentino sarà preso da Victor Osimhen che partirà finalmente da titolare. Zielinski ha lavorato regolarmente con il gruppo negli ultimi due giorni, quindi dovrebbe partire dal primo minuto. Incertezza per il ruolo di terzino sinistro. Ballottaggio Juan Jesus-Natan: nelle ultime ore sono cresciute le quotazioni dell’ex Bragantino, quindi un suo impiego non va assolutamente escluso. Occhio anche ad Ostigard che potrebbe piazzarsi al centro della difesa in coppia con Rrahmani.

Mazzarri è un tecnico scrupoloso ed attento ai dettagli: rivedendo la gara di Madrid, sicuramente avrà notato che la presenza "bloccata" di Jesus in quella specifica zona di campo, è risultata essere troppo limitante per lo sviluppo della manovra partenopea. Nulla da eccepire sulla professionalità del ragazzo, ma con l’ex Inter e Roma si perde troppo in fase di prima costruzione sulla corsia mancina, a causa di un piede non propriamente educato dal punto di vista tecnico: no imbucate centrali per saltare la prima pressione, no filtranti per gli inserimenti di Zielinski, niente lanci per Osimhen.

Il probabile impiego di Natan, invece, calciatore sicuramente più qualitativo, potrebbe agevolare in impostazione e qualche volta anche in sovrapposizione in aiuto di Kvaratskhelia. Molto dipenderà dai compiti tattici che gli assegnerà il mister e questi li scopriremo solo a gara in corso.

In generale il Napoli dovrà condurre una partita di grande organizzazione tattica: Mazzarri sta lavorando molto sulla linea difensiva che è tornata ad essere alta, quindi in vista di stasera servirà una partita di massima attenzione particolarmente da parte dei due difensori centrali. Uno dovrà essere bravo ad assorbire gli attacchi alla profondità soprattutto di Thuram, mentre all’altro spetterà il compito di limitare le giocate di Lautaro, cercando di non sbagliare i tempi d’uscita per non creare buchi alle spalle.

In fase offensiva tutto ruoterà intorno a Victor Osimhen. Si cercherà ogni strada possibile per aprire il campo alle ripartenze in velocità del nigeriano, prima di tutto con riconquiste difensive quando l’Inter è sbilanciata con più uomini in fase d’attacco. Kvaratskhelia e Politano come sempre stringeranno la loro posizione all’interno del campo e proveranno anche a dialogare tra di loro. Il secondo, soprattutto, per agevolare le sovrapposizioni di Di Lorenzo, mentre capiremo che tipo di supporto riceverà il georgiano dal terzino sinistro che scenderà in campo. Zielinski ed Anguissa sempre attivi per gli inserimenti da dietro.

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