Il Napoli cade anche ad Empoli e per la seconda volta nelle ultime tre stagioni i toscani fanno bottino pieno con gli azzurri racimolando sei punti su nove disponibili.

Per il Napoli è la decima sconfitta del suo campionato ed a questo punto la qualificazione alle coppe è a forte rischio e dopo 14 anni di qualificazioni consecutive nelle coppe (quarta striscia migliore di sempre per un club italiano) il Napoli rischia di avere la settimana libera dagli impegni europei.

Dopo un’annata così pesante con lo scudetto cucito sul petto è necessario fare delle profonde analisi perché mai nell’era De Laurentiis il Napoli aveva affrontato una stagione così catastrofica rispetto alle aspettative. Neanche il più pessimista dei pessimisti avrebbe creduto ad un Napoli ottavo a cinque gare dal termine, eppure il campo per questa stagione sta dicendo questo ed è un verdetto che va accettato.

Un tracollo così verticale non ha alcun precedente dal 2000 ad oggi, il risultato peggiore in tal senso è rappresentato per ora dal Milan dello scorso anno arrivato quinto dopo il titolo. Anche se i rossoneri hanno un precedente molto fragoroso datato 1997: la squadra rossonera, che tra il 1989 ed il 1996, aveva infatti vinto 4 scudetti e 2 Champions League, abdicò in modo clamoroso finendo undicesima da campione in carica. Seguì un’altra stagione complicata per i diavoli rossi che arrivarono decimi anche l’anno seguente.

È doveroso fare una premessa: quel Milan aveva calciatori di caratura differente e nei 7 anni precedenti al tonfo aveva vinto molto di più dell’attuale Napoli (1 scudetto e 1 Coppa Italia negli ultimi sette anni). Ma anche quella squadra deluse fortemente le attese in modo fragoroso ed inaspettato ed anche in quell’annata ci fu il ritorno di un vecchio allenatore amato (Sacchi nel Milan e Mazzarri quest’anno) che non portò alcun risultato alla squadra.

Per evitare una seconda annata consecutiva mediocre il Napoli dovrà necessariamente partire con idee chiare.

Tra i motivi del disastro di quest’anno c’è stato sicuramente il problema della scelta dell’allenatore (abbastanza tardiva e soprattutto mediocre) e del direttore sportivo (mediocre nel merito e disastrosa nelle scelte).

Giovanni Manna, ad oggi direttore sportivo della Juventus Next Gen, sembra essere il prescelto e già questa è una buona notizia per le tempistiche. Serve un DS fresco e pronto sin da fine maggio.

Una figura simile dovrà aiutare il presidente sul mercato e soprattutto sulla scelta del prossimo allenatore, che sarà quanto mai vitale per il Napoli stesso. Bisognerà scegliere un allenatore preparato, moderno e soprattutto in modo convinto, frutto di una scelta ponderata e condivisa.

Il nuovo DS, Manna o chi per egli, avrà l’onere di cambiare una squadra che ha dimostrato, chi più e chi meno, di avere dato tutto mentalmente. Pertanto non è più possibile confinare in questa maniera.

Questa sembra l’unica strada da percorrere per non ripetere gli errori del passato e programmare seriamente per il futuro.

Un anno, seppur veramente osceno, è giustificabile anche se amaro da sopportare, pensarne ad uno nuovo che presenti le stesse defezioni non è sostenibile. Né per la società né per i tifosi.

“Time is now”.