Domenica 8 ottobre: il Napoli, perdendo malamente con la Fiorentina, è fuori dal campionato. Troppi i 7 punti di distacco dal Milan capolista. Troppe le due sconfitte in otto partite. Troppi i nove gol subiti. Troppe cose brutte, tutte insieme. Non è così che si difende uno Scudetto, conquistato meravigliosamente l’anno passato.

Il Napoli, nella figura di Aurelio De Laurentiis, autore della scelta nefasta di Rudi Garcìa quale allenatore degli azzurri, vada in conferenza a dire che del campionato non gliene frega più niente, che punta ad andare quanto più avanti possibile in Champions League per cercare di guadagnare l’accesso al Mondiale per Club del 2025.

Faccia come l’Inter lo scorso anno. Oppure dia una svolta, rispedendo in Île-de-France l’autore di questo scempio al quale, purtroppo, assistiamo da fine agosto. Il tempo è terminato, il Napoli non è affatto ripartito da Bologna: è stata solo un’illusione, foraggiata da avversari modesti che non hanno mai impegnato tatticamente questo Napoli che si è sciolto nuovamente al cospetto di un allenatore preparato, come fu contro la Lazio di Sarri.