L'Italia del neo ct Spalletti impatta 1-1 contro la Macedonia del Nord di un indemoniato Elijf Elmas, incredibilmente solo riserva nel Napoli, e si complica la vita per quanto riguarda la qualificazione ai prossimi Europei in Germania. Gli italiani non se lo meritano, ma la Figc si.

Dapprima Conte, poi Mancini e infine Spalletti sono stati i tentativi disperati di una federazione che dovrebbe essere rasa al suolo e ricostruita dalle fondamenta. Le cosiddette pezze a colori all'italiana, la soluzione temporanea a problemi più grandi, la sabbia mista al cemento con la quale si riempiono le buche in strada e che puntualmente, al primo acquazzone, tornano più profonde di prima.

La Figc deve prendere coscienza della propria inettitudine che ha prodotto, negli ultimi anni, due mancate partecipazioni ai Mondiali e una assai probabile mancata partecipazione all'europeo. Quello vinto nel 2020 è stata la classica rondine che non ha fatto primavera. Il fumo negli occhi, l'illusione che qualcosa fosse cambiato e invece niente è successo. La Figc deve prendere coscienza di doversi fare da parte, nella figura di Gravina che sta partorendo soltanto disastri.

Gli italiani non lo meritano, ma la federazione si: fortunatamente è ancora una volta la Macedonia del Nord a riportarci sulla Terra. Gli italiani, però, dovrebbero esultare insieme a Bardhi perché soltanto a furia di nuove umiliazioni qualcosa potrà cambiare (si spera). Un sacrificio necessario per l'inettitudine che attanaglia il nostro calcio da troppo tempo.