Si è conclusa Genoa-Napoli, partita valevole per la quarta giornata della Serie A 2023-2024. Gli azzurri hanno pareggiato 2 a 2 una partita giocata malissimo.

Genoa-Napoli, i voti

NAPOLI

Meret: 5. Ogni tiro in porta si tramuta in gol, manca compulsivamente la comunicazione.

Di Lorenzo: 6. Il Capitano la nave non l'abbandona e continua ad essere d'esempio. Dopo due settimane di Spalletti torna a questa realtà: ci avrà riflettuto sicuramente.

Ostigard: 5,5. Non fa peggio del suo compagno nonostante la mancanza di una guida tecnico-spirituale come Rrahmani. Malissimo in occasione del secondo gol.

Juan Jesus: 5. Se ne va chi ha creduto in lui e svanisce la magia: il brasiliano torna ad essere la sciagura di Roma e Milano in men che non si dica. Ci sta capendo ben poco.

Mario Rui: 5,5. Col ritorno del portoghese non ritorna la precisione dei traversoni. (Dal 58' Olivera: 5,5.)

Anguissa: 5,5. Gira in tondo cercando il pallone o cercando sé stesso? (Dal 59' Raspadori: 7.)

Lobotka: 6,5. Schermato dai suoi stessi compagni, snaturato e portato fuori dal centro nevralgico del gioco. Nessun commento, solo tanta solidarietà. (Dal 74' Cajuste: 6,5.)

Zielinski: 8. Predica da solo nel deserto, perché la poesia è solitudine, è mancanza e abbondanza, è quiete ed è tempesta. Non bastano le sue pennellate a rendere lo scarabocchio di altri un'opera d'arte degna del tricolore portato sul petto. Molto del merito è suo se questo orrendo Napoli riesce ad evitare la sconfitta.

Elmas: 5. L'irruenza del macedone torna ad essere difetto, prevedibile e vacua. (Dal 45' Politano: 7. )

Osimhen: 5,5. Si perde sul più bello, ma d'altronde gli viene chiesto di essere regista, finalizzatore e centravanti di manovra. Lontano dalla porta e dalla valorizzazione delle sue caratteristiche.

Kvaratskhelia: 6. La sua luce intermittente è l'unico sprazzo offensivo di un Napoli antagonista di sé. (Dall'88' Zerbin: 5,5.)

Garcia: 4. Ennesima lettura errata, quando sembra riprendersi con la precisione dei cambi decide di cambiare il suo uomo migliore con la sua settima scelta offensiva. Demolire le fondamenta di una macchina perfetta in 4 partite è possibile? Sembra proprio di sì. Irrispettoso.

GENOA

Martinez: 5,5. Sicuro e dirompente nelle uscite.

De Winter: 7. Non ha un cliente facile, ma tarpa come può le ali al 77 avversario.

Bani: 7. Domina entrambe le aree e sul tabellino ci finisce col senso del gol che manca a chi non sa prevederlo. I duelli si giocano in due e il centrale genoano non è un cliente facile.

Dragusin: 7. L'intesa col compagno di reparto è emblematica.

Martin: 6,5. Fa valere l'esperienza e usa le maniere forti per contenere l'eccentrico cliente macedone. (Dall'89' Vasquez: 6.

Sabelli: 6,5. 10 metri più avanti e un tocco in meno, il suo allenatore gli ha concesso il dono dell'essenzialità e lui ha risposto presente. (Dal 74' Malinovskyi: 6.)

Strootman: 7. Geometrie semplici e coese, ma geometrie. E spesso le partite le vincono gli architetti a centrocampo. Quelli non limitati, però. (Dal 78' Thorsby: 6.)

Badelj: 7. Vedasi il suo compagno di reparto.

Frendrup: 7. Riesce a prendersi gioco con facilità della disastrosa fascia sinistra azzurro. Ma ultimamente forse è troppo facile per concedergli un voto in più.

Gudmundsson: 6,5. Guerriglia costante per il jolly di provincia che si riscopre soldato da prima linea.

Retegui: 7,5. Quanto lavoro per El Chapita, che tra una sportellata e una palla gestita da campione trova tempo anche per il suo passatempo preferito: il gol.

Gilardino: 7. Imbriglia il Napoli (quando non si imbriglia con le sue mani), alla fine non la vince per i dettagli psicologici: quelli verranno con l'esperienza.