La Francia elimina la Polonia e riconsegna Zielinksi a una dimensione calcistica degna del suo enorme talento. Sono consapevoli anche i compagni di squadra che Piotr faccia un altro sport. Prima del mondiale, Bereszynski ha pacificamente dichiarato che la sua classe cristallina insinua il dubbio che nelle vene non gli scorra sangue polacco. Non saremo noi a contraddirlo.

Zielinski è così bravo che quasi non sembra polacco

Bereszynski, tra i convocati della Polonia

Zielinski si congeda da Qatar 2022 non prima, però, di aver portato a spasso per novanta minuti, tra gli altri, lo sponsorizzatissimo Adrien Rabiot. Il francese non ha visto palla, disorientato dalle danze del numero venti polacco che hanno costruito una prestazione da centrocampista totale. Peccato sia sembrato, come al solito, solo tra la folla.

Piotr direziona il pallone senza toccarlo. Riceve di destro e finta sul sinistro per ritornare sul destro e viceversa. Una capacità unica. Riesce a liberarsi della pressione muovendo il bacino. Ora ha imparato anche a chiedere ripetutamente il pallone anche se ormai non ne ha più bisogno, perché sono i compagni di squadra a cercarlo per affidarglielo.

Piotr attacca lo spazio dietro di sé quando è ancora spalle alla porta. Una dote rara nel calcio moderno. Ha progressione, tecnica e negli ultimi sei mesi anche coraggio di cercare la giocata.

Il suo mondiale non è stato raccontato come si deve, quasi come se non fosse un calciatore che milita in Serie A. Snobbato sia oggi in telecronaca, sia quando ha segnato, tanto che nei titoli del giorno dopo è stato eclissato dal rigore parato da Szczesny contro l'Arabia Saudita e dal primo gol mondiale di Lewandowski.

Questo mondiale ci riconsegna un calciatore ancora più consapevole della sua forza e che non vede l'ora di ritornare a Napoli, così potrà tornare a parlare la stessa lingua dei compagni di squadra.