Inghilterra o Spagna "purché se magna". L’europeo 2024 l’ha vinto l’UEFA, ben più de… l’Alemagna (per restare in rima). Sintesi estrema del bilancio finale del torneo (sono stime, i dati definitivi tra qualche tempo): la Federazione continentale brinda a champagne, il Paese ospitante si spilla tutt’al più un paio di birre.

Foto riportata dal sito www.eurosport.com

In "soldoni"


Per Nyon, infatti, gli utili sono il 100% dei costi: arrotondando, 2,4 miliardi di ricavi (ben oltre la metà arrivati dalle televisioni), 1,2 miliardi di costi (solo un quarto va alle Federazioni come premi), quindi ricavi meno costi uguale 1,2 miliardi di incasso. Tanto, poco? Un bel balzo in avanti rispetto agli 850 milioni di Francia 2016 (l’edizione 2020 rinviata all’anno dopo per Covid fa meno testo, per tanti motivi, in primis i mancati introiti da stadio per le forti limitazioni alla vendita dei biglietti).

Beneficio teutonico


Per Berlino, invece, l’effetto positivo di aumento del PIL dovrebbe attestarsi su un +0,1%. A spanne, sono quasi 4 miliardi, non bruscolini ma nemmeno cifrone. Stime di prestigio, vengono dall’Ifo: la sigla potrebbe fare un po’ sorridere, ma è un primario istituto di ricerca economica tedesca, ad esempio, l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche muove i mercati finanziari. Giusto per dire.

https://youtu.be/2Mv5WsAI3SU?feature=shared

Proiezioni future in vista di Euro2032


Le “ricadute sul territorio” di questi grandi eventi hanno sempre fatto discutere, perché gran parte degli effetti sono ‘indiretti’, di vetrina e promozione di un Paese che si mette in mostra per i mesi e gli anni a venire, successivi ai 30 giorni di kermesse. Quindi tutto più difficile da quantificare. Sempre l’Ifo (ma in linea con altri centri studi) aveva definito marginale l’impatto economico dei grandi eventi sportivi sull’economia di un Paese (le Olimpiadi fanno storia a sé, concentrate come sono in una sola grande città): l’industria del turismo e il suo indotto non aveva accelerato poi così tanto in Germania coi mondiali del 2006.
Restano invece gli investimenti in infrastrutture e trasporti (reti, strade, aeroporti, stazioni, stadi), eredità che la Germania si portava dall’evento di 18 anni fa, e infatti non ha dovuto fare interventi massicci. Proprio come vogliamo fare noi per gli Europei 2032 (quando saranno oltre quarant’anni dai mondiali del ‘90). Italia o Turchia, purché in economia.