Meret - “Lo scheletro nell’armadio, il recente passato che piomba di soprassalto e percuote la mente, un debito da saldare. Henderson ci prova da fuori area ma lui si limita solo a togliere un po’ di polvere sui guantoni“. Voto 6

Di Lorenzo - ”Dove c’è bisogno lui c’è, il suo ruolo è uno, nessuno e centomila. Placa con di irruenza qualsiasi sviluppo d’azione degli avversari. Capitano nella vera essenza del termine”. Voto 6,5

Rrahmani - “La gestione del ruolo non ruba l’occhio ma l’incipit della manovra la conduce sempre lui. Scherma ad inizio ripresa un tiro ravvicinato che poteva recare problemi. Solido e concreto in un finale di gara con l’uomo in meno”. Voto 6,5

Kim Minjae - “Il solito fulmineo baluardo della difesa azzurra, una traversa che grida vendetta, l’orologio di Ayroldi non vibra, fa da scudo su tutto. Statuario”. Voto 6,5

Mario Rui - “È il catalizzatore del gioco di questa squadra: il giro palla si apre e si chiude sui piedi del portoghese. La fascia sinistra la riempie come solo un gigante ingombrante sa fare. Macchia la sua prestazione con un fallo di reazione su Caputo che sinceramente non ci si aspettava, specie quest’anno che lo vede tra i veterani più esperti e che poteva mettere a repentaglio il risultato“. Voto 5

Anguissa - “Forse il più provato dalla prestazione di Francoforte, probabilmente è il primo a capirlo e si relega al ruolo di comprimario. La sua grinta e il suo furore agonistico escono alla distanza quando serve la sua fisicità e la sua possanza atletica“. Voto 6

Lobotka - “La sua manovra di palleggiatore oggi passa in secondo ordine: ripulisce palloni, vira in aiuto sui terzini nel raddoppiare con furore e intensità quando c’è da combattere e mantenere il risultato intatto“. Voto 6,5

Zielinski - “Lucido, sempre presente e insidioso tra le linee avversarie e con il suo piattone nasce il primo gol del Napoli. Oscilla per tutta la trequarti prendendo in mano le chiavi del centrocampo quando la squadra resta in dieci“. Voto 6,5

Lozano - “La svolta sulla catena di destra. È tornato lo strapotere fisico che lo ha contraddistinto un paio di stagioni fa. Dialoga con i compagni in maniera idilliaca. Planetario: chiude anche in zona centrale sopperendo le falle, sradica un pallone a Luperto ma Osimhen non lo sfrutta a dovere. Intensità”. Voto 7

Osimhen - “Le sue doti fisiche e atletiche sono illegali, una macchina da guerra che continua a squarciare record: 8 partita di seguito a segno con una media gol europea 0,95, 21º gol stagionale con un tap-in da vero opportunista. Dinamite pura. Si divora due occasioni per il 3-0 sbattendo entrambe le volte sui piedi di Vicario ma la sua gara resta da puro Cheater”. Voto 7,5

Kvaratskhelia: “Si presenta sul rettangolo verde con una build di base di tutto rispetto, minuto dopo minuto il rodaggio si completa e sia alzano i valori della prestazione. Loob a rimorchio che pesca Zielinski nell’occasione del primo gol ed è presente anche nell’occasione del raddoppio raccogliendo palla dagli sviluppi di un calcio d’angolo mirando l’estremo difensore empolese e consentendo il gol di rapina di Osimhen“. Voto 6,5

Spalletti - “I complimenti dall’estero non lo scalfiscono di una virgola, gioca contro il suo passato, che lo scorso anno gli ha tolto 6 punti e probabilmente un po’ d’amore proprio. Ulteriore step superato, anche con gli occhiali da fabbro che tanto c’ha tenuto a sottolineare ieri in sala stampa“. Voto 6,5