La partita per l'assegnazione dei diritti tv della Serie A entra nel vivo. Ieri prima tornata di consultazioni in Lega. Giornata interlocutoria che ha visto ampliarsi il partito del no a Dazn e Sky. A guidare i presidenti contrari, neanche a dirlo, c'è Aurelio De Laurentiis. Il patron azzurro guida il treno delle sette sorelle che sono ferme sulla posizione di creare un canale della Lega al fine di gestire il mercato in maniera modulare e dunque più remunerativa.

Come riportato dall'edizione odierna del Corriere della Sera: "La serie A di Leao, Lautaro e Osimhen vale nella migliore delle ipotesi 900 milioni per cinque anni, 4,5 miliardi in totale. È questo l’importo offerto da Dazn e Sky, ovvero i broadcaster in corsa per aggiudicarsi i diritti televisivi del campionato dal 2024 e per un quinquennio. La cifra, inferiore all’attuale incasso dai club (927,5 milioni a stagione), ha disatteso le aspettative di molti presidenti che nel bando addirittura avevano fissato la cifra di 1 miliardo e 150 milioni come soglia minima per assegnare i diritti.

Nonostante lo sforzo dei due broadcaster, un gruppo di società capeggiate da Aurelio De Laurentiis strizza invece l’occhio alla realizzazione del canale. Il presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, ritenendo troppo basse leproposte delle tv ritiene che Tele Serie A sarebbe «un atto di coraggio e modernità». In posizione di attesa le big: il Milan (nonostante Cardinale in un’intervista abbia esplicitamente parlato dell’ipotesi di trasformare la Lega in una media company) e la Juventus vorrebbero aprire le sei buste presentate da banche e fondi di investimento, interessati ad affiancare i club per la realizzazione del canale. E solo dopo decidere il da farsi. Il problema è che i rilanci dei broadcaster sono vincolanti fino al 23 ottobre e, da bando, decadrebbero qualora si alzasse il velo sulle sei proposte degli istituti finanziari".


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