A dire la sua sul turno di campionato a TMW Radio, durante Maracanà, è stato il direttore Paolo De Paola.

Un punto sulla giornata?
"Non ha dato un grande scossone alla classifica se non in due momenti. Il rinnovarsi del duello tra Inter e Juventus, con un passo in avanti dei bianconeri. Una caduta ormai consolidata del Napoli, perché è una stagione cominciata male e l'ultimo pareggio conferma questo malessere. Il Milan vivacchia in quella incostanza di rendimento che ne ha caratterizzato la rivoluzione di mercato. Pioli cerca faticosamente di trovare una quadratura del cerchio ma consolida un terzo posto importantissimo. L'Inter di Inzaghi è una conferma importante ma ora vale solo un discorso, come per Allegri: devono vincere lo Scudetto, uno dei due a fine stagione rimarrà deluso. La Juve non ha alibi dopo due anni di delusioni, e l'Inter con una squadra così al top deve arrivare fino in fondo. Ritrovarsi con le romane dietro è non consono. La sconfitta della Roma può essere anche spiegata ma non giustificata. la Lazio ha vinto ma non convince ancora. Stanno davvero deludendo".

tre top e flop del 2023?
"Parto dai flop. Al primo posto la giustizia sportiva, perché parto dal papocchio combinato lo scorso anno. La giustizia sportiva non può rincorrere quella ordinaria, altrimenti vuol dire che non è autonoma. E poi non va anche il presidente federale, che dovrebbe mettere mano a una riforma annunciata ma mai compiuta. Tutte le recenti sentenze, non solo la Juve, non convincono. L'altro flop arbitri e VAR. Sarò sempre a favore del VAR ma determinate interpretazioni ne stanno guastando l'immagine. Non possiamo vedere delle interpretazioni opposte in casi analoghi. Si deve riformare qualcosa. E poi basta con arbitri che fischiano tutto e altri poco. Non voglio più vedere giocatori lamentarsi per attirare l'attenzione. Altro flop De Laurentiis. Perché è riuscito a distruggere un giocattolo perfetto. Il primo top è Spalletti, che vince lo Scudetto e poi va in Nazionale, portandoci agli Europei. E poi ci sono Motta e Italiano. Motta perché il Bologna sta facendo delle meraviglie, mentre la Fiorentina perché sta mostrando continuità, è in lotta per la Champions e il tecnico non si lamenta mai. Mi sembra maturo per un ulteriore salto di qualità".