Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni a TAG24, durante l’inaugurazione di “Race for The Cure“, evento per la Ricerca contro il tumore al seno.

Il presidente del Napoli ha parlato della delicata questione dell'autonomia della Serie A rispetto alla proposta del Ministro Abodi di istituire un'agenzia governativa esterna alla Lega Calcio per monitorare la situazione finanziaria dei club: “Oggi siamo qui per la salute, che vuol dire soprattutto prevenzione. A me non risulta che i club di Serie A abbiano sfiduciato Casini perché non hanno la possibilità giuridica di farlo"

Fiducia al Presididente della Lega di Serie A, Lorenzo Casini: "È il miglior presidente che la Lega Serie A abbia avuto negli ultimi venti anni. Casini conosce le regole dello stato, è un giurista ed è una persona preparata su tutto. Sono fiducioso che tutto questo puzzle di incomprensioni si possa ricomporre verso l’unica strada, che è quella della totale autonomia del calcio di Serie A. La Serie A è un’industria e come industria deve essere autonoma e indipendente"

Interessante anche il passaggio, inevitabile, sulla questione allenatore: "Vedo sempre le partite dell’Atalanta con grande interesse perché ha un bravissimo allenatore, degli ottimi giocatori e fa un calcio molto interessante".

Anche lo scorso anno, De Laurentiis si produsse in un pubblico apprezzamento nei confronti di un altro allenatore, Vincenzo Italiano, anche lui in quel momento alla vigilia di una finale Europea. La storia poi ha raccontato che il tecnico della Fiorentina non fu preso in considerazione per non fare uno sgarro all'amico Rocco Commisso.

L'apprezzamento per Giampiero Gasperini dunque potrebbe avere molteplici letture, una delle quali è che il nome tecnico dell'Atalanta sia stato volutamente bruciato.

Come gioca l'Atalanta di Gasperini

I bergamaschi cercano sempre di costruire dal basso, difficile vedere lanci lunghi, anche sotto pressione. Buonissima gestione del pallone, con qualche rischio, ma uscendo quasi sempre palla al piede e sugli esterni, zona meno pericolosa del campo qualora si dovesse perdere il pallone. I loro 2 difensori esterni si allargano molto, facendo scorrere più avanti i CD e CS.

Molto ben distribuiti in ampiezza, personalità anche da parte dei difensori di portare palla senza paura quando possibile. Molto interessante il movimento del DC che abbandona la sua posizione di difensore, andando a giocare da play in mezzo al campo, portando un giocatore in più sulla linea dei centrocampisti e lasciando quella postazione libera al portiere che partecipa attivamente alla fase di possesso.

Molto bravi a creare densità su un lato del campo per attrarre giocatori avversari, sorprendendoli con un cambio gioco improvviso per l’esterno opposto, rimasto largo per poi puntare la porta.

Sviluppano la manovra usando tutta la larghezza del campo, dando precedenza come detto prima alle corsie esterne. Quando possibile e quando c’è campo, anche il DD e il DS spingono per aumentare uomini in zona offensiva. Molto bravi nel creare superiorità sulle corsie esterne, specialmente su quella di sinistra, con Lookman punto di forza per allungo e 1vs1, affiancato puntualmente da Ruggeri che con una buonissima gamba riesce quasi sempre a raggiungere il fondo.

Lookman e Koopmeiners giocano principalmente nella zona di rifinitura, il primo più per puntare la porta con la sua velocità, il secondo potrebbe creare grossi problemi col suo bel calcio da fuori area. Dalle corsie esterne arrivano i maggiori pericoli, con le varie sovrapposizioni e i 1vs1 specialmente di Lookman.

Manovra ed attacco ragionato e non casuale, portano molti uomini in zona offensiva e quando i laterali riescono a sfondare, affollano l’area con parecchi giocatori. L’attaccante centrale, in questo caso De Katelaere, non essendo alto e piazzato e nemmeno una punta vera e propria, ama farsi dare palla per puntare, o preferisce venire incontro per chiudere triangolazioni con i 2 esterni offensivi.

Questo movimento di venire incontro e portare via uno dei 2 DC avversari, favorisce l’inserimento dell’esterno opposto a dove si trovi la palla, o dei 2 CC (Ederson e De Roon) che possono usufruire di quello spazio creato dal belga.

La prima pressione è data dal giocatore più avanzato, in maggior parte dei casi dall’attaccante che aggredisce il portatore di palla.Di conseguenza gli esterni offensivi cercano di uscire forte su chi riceve palla esternamente, (TS e TD in questo caso) aggredendo in avanti e cercando di recuperare palla, costringendo gli avversari ad andare al lancio lungo.

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