Maurizio De Giovanni si aspettava sicuramente di più dal Napoli, nell'anno successivo allo Scudetto. "Siamo all'indomani di una cessione di Elmas prima di Natale; Osimhen e Anguissa sono in coppa d'Africa, ma lo sapevamo da due anni; Natan si è infortunato e c'è carenza numerica in difesa... A ben vedere - analizza lo scrittore e tifoso ai microfoni di Radio Marte - c'è anche una deficienza sull'out di destra, perché Lindstrom non è stato capace di sostituire Politano, quando impiegato. Non abbiamo l'ala, non abbiamo il difensore centrale e non abbiamo due centrocampisti. Come se non bastasse, abbiamo necessità di rivedere il modulo, perché Simeone e Raspadori non sono Osimhen. Se non sei, almeno quattro acquisti sono necessari, ma all'apertura del mercato non succede nulla, arriva solo Mazzocchi, che non serve e fa un debutto orrido. E' normale che la gente rimanga in un certo modo. Il modello aziendale di De Laurentiis ha dilapidato tutto quanto fatto con lo Scudetto; funzionerà forse sul piano dei costi, ma non dal punto di vista sportivo".

"Personalmente - ha aggiunto De Giovanni - non riesco a vedere in Meluso un grande stratega che possa programmare il futuro. Ci riempiono le orecchie di riserve economiche pari a 150 milioni, più 25 incassati per Elmas ed altri in arrivo dalle plusvalenze, eppure il Napoli non riesce a comprare Samardzic: da almeno 15 giorni, leggo che sarebbe ad un passo dal Napoli; sarà un passo lungo. Il Napoli non riesce a comprare nemmeno Dragusin, e parliamo di Dragusin. Ieri si è passato il segno. Il tifoso non è un cliente, rimane legato alle sorti della squadra ed ha il diritto di veder rispettata la sua passione. Paghiamo le tv e i biglietti dello stadio per vedere il Napoli, diamo il nostro contributo e vogliamo sapere cosa verrà fatto".