Antonio Corbo, firma del quotidiano La Repubblica, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Radio Marte:

"Il Napoli è considerato un patrimonio della città, ma i fatti dicono che è di proprietà di Aurelio De Laurentiis. I napoletani provarono a fare un partenariato, però in dodici non riuscirono a mettere insieme 5 milioni, mentre De Laurentiis fiutò l'affare da Roma, avendo un grande intuito d'impresa, e mise sul piatto una trentina di milioni, smaltendo in pochi mesi il suo debito, dal momento che il Napoli è una macchina che ha sempre prodotto soldi, persino in Serie C, dove in cinquantamila andavano allo stadio.

Gli imprenditori napoletani, salvando quelli che si fanno valere all'estero, purtroppo sono stati abituati, sin dagli anni Novanta, a lavorare sugli appalti pubblici".

"De Laurentiis - prosegue Corbo - è convinto di saperne più di tutti e, senza collaborazione del suo 'cerchio magico', ha iniziato a sbagliare, ma ci sta rimettendo un sacco di soldi. Non dimentichiamo che, anche se i conti vanno bene, il patrimonio del Napoli, il suo marchio, con il crollo della squadra, vale molto meno, a partire dalle valutazioni dei singoli giocatori. È un momento difficile. In questo momento, il presidente è vittima di se stesso come i giocatori che vincono al casinò si convincono di essere non fortunati, ma bravi, non accorgendosi di quando iniziano a perdere".