Dopo il crollo di un ballatoio alla vela celeste a Scampia verificatosi nella serata del 22 luglio, molti cittadini si sono ritrovati senza una casa, a causa dei danni riportati alle loro abitazioni.

"Tutte le istruzioni, da quelle locali e quelle europee, tutti i partiti che oggi hanno preso parola su quanto accaduto nella vela celeste , si impegnassero da subito ad organizzare una task force straordinaria, affinché siano costruiti immediatamente gli alloggi sostitutivi per tutti gli abitanti delle tre vele e la Vela Gialla e la Rossa siano finalmente abbattute" - sono le parole del Comitato vele di Scampia.

Sono definiti "mostri di cemento" le abitazioni in cui per anni le famiglie hanno vissuto all'interno delle Vele.

Vela Celeste Scampia (Open)

Gli attivisti sottolineano l'importanza dell'abitazione dignitosa per ciascun individuo che fa parte di una comunità.

 "In quarant'anni abbiamo sudato ogni risultato, costruito un modello di autodeterminazione capace di respingere la narrazione negativa che ci voleva 'brutti sporchi e cattivi', ma soprattutto abbiamo fatto pesare tutti i ritardi, perché mai e poi mai avremmo voluto arrivare al punto di dover piangere dei morti" - parole forti che lasciano trasparire il disagio che in questo momento l'intera comunità sta vivendo.

Risalta all'occhio il chiarimento da parte del Comitato in merito alla questione dell'occupazione dell'Università da parte dei cittadini sfollati:

 "Vogliamo inoltre che sia chiaro che gli abitanti della Vela celeste sfollati non hanno occupato l'Università, ma che sono semplicemente entrati in un luogo che appartiene innanzitutto a loro perché quell'edificio, oggi orgoglio della città, è frutto del piano di riqualificazione del quartiere pensato e voluto in questi decenni proprio dagli abitanti delle vele. Entrare all'Università è stata una soluzione obbligata per dare rifugio a centinaia di persone che hanno dovuto fare i conti con una macchina dei soccorsi impreparata e non attrezzata"

La richiesta di assistenza e di aiuto

 "Vogliamo ringraziare tutti i singoli e le associazioni per la solidarietà e per la mobilitazione di queste ore e ringraziare inoltre per la solidarietà gli artisti che hanno a cuore le vele di sostenerci in questa difficile battaglia"

Anche la Protezione Civile verrà coinvolta in queste operazioni di assistenza, per compensare le difficoltà riscontrate.

 "Abbiamo allestito un punto di raccolta al cantiere 167 in via della Resistenza per i beni di prima necessità e ne allestiremo a breve un altro a Mezzocannone occupato, in via Mezzocannone civico 12" - conclude la nota il Comitato.