Nell’economia generale di un progetto che punta a essere una costante, e non una meteora, ben vengano campionati sciagurati come questo. De Laurentiis, che ha promesso pubblicamente di voler ripetere al più presto l’annata scorsa, avrà sicuramente capito come non gestire un post scudetto.

Meriti ed errori di De Laurentiis

Il Presidente del Napoli avrà certamente qualche miliardo circa di difetti. Alcuni sopportabili, altri meno. Ma parimenti, il percorso del suo Napoli non può che attribuirgli anche altrettanti meriti. Che piaccia o no, questo modello manageriale è l’unico attualmente applicabile al Napoli. Quello che gli ha permesso di arrivare, in un tempo relativamente breve e con mezzi economici limitati rispetto alle tre potenze del nord, laddove le altre non sono riuscite nonostante società più ricche alle spalle (ogni riferimento alla Roma e ai Friedkin è puramente casuale, ndr).

Sono stati fatti indubbiamente degli errori, ma adesso è troppo facile vomitare sentenze. Napoli e il Napoli, checché se ne dica, sono sinonimo di lavoro. Da queste parti, si è maestri del rimboccarsi le maniche e trovare soluzioni, anziché piangere sui problemi. Sono fin troppo palesi gli errori commessi dalla società all’alba di questa stagione, inutile rimarcarli, ma il chiacchiericcio sui motivi per i quali questi sono stati fatti, francamente, hanno stancato. Le ragioni della scelta di Garcìa, di Meluso, di determinati movimenti sul mercato le sanno soltanto gli attori coinvolti in camera caritatis tra maggio e giugno. E basta. Il resto, a meno di dichiarazioni sul tema, sono solo chiacchiere da bar e non fatti.

De Laurentiis non è fesso

De Laurentiis gode di un vantaggio e di un credito smisurato, inutile girarci intorno. Questo non significa che il Presidente debba cullarsi sugli allori, ma semplicemente che la piazza gli debba stare vicino anche nei momenti di scelte sbagliate. Anzi, soprattutto in momenti di scelte sbagliate. De Laurentiis è un uomo astuto, prima ancora che un imprenditore capace. Tradito dal mancato rinnovo di Spalletti e dall’addio di Giuntoli, probabilmente il patron del Napoli ha dovuto ridisegnare totalmente i piani per questa stagione. Quest’anno gli sarà servito sicuramente per imparare come non gestire l’annata successiva a qualcosa di mai raggiunto prima, cioè lo scudetto. L’auspicio, il prossimo anno, è che abbia imparato addirittura cosa fare. Perché sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico.

Lo disse anche Giuntoli durante la festa Scudetto, quando aveva già in tasca il biglietto aereo per Torino: fidatevi di De Laurentiis. Perché il presidente sarà sicuramente istrionico e divisivo, ma non è fesso. E ripetere stagioni come quella in corso, sarebbe proprio da fessi.