Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, è intervenuto il giornalista Umberto Chiariello: “Questa squadra è piena di distratti e di scontenti. Elmas, dopo l’anno scorso, voleva la consacrazione e con Garcia si è visto messo da parte. Non più il dodicesimo titolare, Elmas giustamente va via ad una cifra importante ed è corretto venderlo. Zanoli è stato fatto rientrare dopo un ottimo campionato alla Sampdoria, ora è uno scontento. Dice: ‘Perché mi avete tenuto se non gioco mai? Voglio andare via’. E ora lo mandano via. Gaetano è un altro che è su questo stesso crinale Demme è fuori dal progetto, quindi non conta, però è sempre un’altra faccia appesa nello spogliatoio che bene non fa. Andava, in ogni modo, tolto, anche dandolo in prestito e partecipando allo stipendio. Mario Rui, che era il perno e il professore di Spalletti, Garcia l’aveva messo fuori al punto che il suo procuratore ha fatto il diavolo a quattro con il tecnico francese perché non riteneva corretto che l’avesse accantonato all’improvviso. E Mario Rui è uno che pesa in questo spogliatoio.

Zielinski ha fatto perdere al Napoli 32mln + 3 di bonus, perché dalla sera alla mattina ha cambiato idea e non ha voluto più firmare un contratto chiuso. Gli arabi si sono vendicati, con tanto di tweet, prendendosi Gabri Veiga, il giocatore che il Napoli aveva già acquistato per sostituire Zielinski. Ora il Napoli perde il polacco, se non lo rinnova, a zero. Zielinski la testa dove ce l’ha? Al nuovo contratto o a quello attuale col Napoli? Secondo me, ce l’ha al nuovo contratto. Infatti quando è rimasto, aveva da farsi perdonare i soldi che aveva fatto perdere al Napoli e a inizio stagione era stato tra i migliori, progressivamente con la testa non c’è stato più.

Osimhen? La battaglia sul rinnovo è appena finita, ma ha firmato perché sa che a giugno viene venduto bene. Quindi sa che la sua permanenza napoletana è a scadenza. Kvaratskhelia si è visto mortificato che guadagna meno della metà di Demme, che è fuori dalla rosa, e non ha avuto nessuno adeguamento. Sarà un caso che è un fantasma, che non si ritrova più, che sta a terra fisicamente, che lo conoscono gli avversari? Uno dei migliori giocatori del Pallone d’Oro vederlo in queste condizioni fa piangere il cuore, forse andava Kvara motivato diversamente. Quando poi ci sono le sconfitte, gli scontenti vengono fuori, allora l’ambiente è totalmente diverso da quello dell’anno scorso ed è figlio di questo ambiente il rendimento di questa squadra”.