Umberto Chiariello ha dedicato il suo editoriale per Campania Sport all'allenatore del Napoli: "Empatia e sintonia sono due parole chiave: la prima indica il legame che univa il cantore al suo pubblico, un'unione emozionale; la sintonia, invece, è legata alla musica. Queste parole evidenziano tutta la differenza del mondo che passa tra il 'ghiacciolo' Garcia e l'umanissimo Mazzarri, che era arrivato in alto per poi cadere precipitosamente. Quando ebbe la panchina dell'Inter, si sentì in cima al mondo e scrisse un libro dal titolo 'Il meglio deve ancora venire', ma il meglio era dietro le spalle, a Napoli. Il libro che ho letto fa traspirare un uomo pieno di sé, molto convinto, che oggi scriverebbe quel libro stesso in modo diverso, perché ora ha saputo mettersi in discussione. Mazzarri ha capito che era antipatico, che nel rapporto con gli altri sbagliava approccio: con la stampa, con la gente comune... Si nascondeva, non aveva la capacità comunicativa; ha pagato più errori di comunicazione che di campo, spesso e volentieri".

"Al Watford - ricorda Chiariello - non ha fatto male, ma non riuscì ad imparare bene l'inglese e fu tanto preso in giro per le sue difficoltà. E' un uomo difficile, che si definisce lupo solitario. Eppure, ha saputo capire che doveva cambiare atteggiamento; che doveva aggiornarsi, essere al passo con i tempi; che doveva fare un bagno di umiltà. E' venuto dicendo di voler dare una mano al presidente e al Napoli, consapevole che solo un miracolo potrebbe confermarlo in panchina dopo questi sei mesi. Si è messo al servizio: quello che avrebbe dovuto fare Garcia. Arrivato alla soglia dei sessant'anni, uscito con le ossa rotte dai cammelli arabi, il francese aveva una grande chance: prendere una squadra fortissima e portandola nuovamente alla vittoria, solo accompagnandola. Nessuno ricorda l'allenatore del secondo Ajax. Garcia doveva essere il continuatore" ha sottolineato il giornalista.