Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello ha commentato il pareggio del Napoli col Monza: “Il Napoli non c’è più! Dimentichiamo il Napoli di Spalletti, che era una squadra dominante. Non è nemmeno una lontana parente di una squadra che ambisce ad entrare in Champions, a vincere la Supercoppa a competere con il Barcellona in Champions. E’ una squadra che ora ha smarrito completamente ogni identità. All’inizio nella sua gestione, con Mazzarri, pur avendo un ciclo di partite difficilissime con degli episodi arbitrali non l’hanno aiutato per niente, si era visto comunque qualcosa. Si era riaccesa una piccola luce, quella che si era completamente spenta nella dissennata settimana contro Union Berlino ed Empoli. Ma la dissennata scelta fatta in Coppa Italia col Frosinone, di far entrare i titolarissimi solo nel finale facendo una figuraccia clamorosa, lì la luce di è spenta di nuovo e definitivamente.

Il Napoli nelle ultime partite non fa più gol! A Roma non ha creato neanche una palla gol, stasera ne ha avute tre discrete: Anguissa, Kvara un paio di volte e Gaetano nel finale, ma non possono essere sufficienti. Il Napoli non sa più difendere, non sa più attaccare, non sa più che fare in campo. E’ una squadra tremebonda, impaurita, spaventata di quello scudetto che pesa come un macigno sul petto. Nel primo tempo c’è stato un caso paradigmatico: la difesa del Monza ha cominciato a palleggiare in faccia al Napoli, per quattro minuti hanno nascosto la palla e il Napoli non pressava. Il Napoli che non sa più cosa è la pressione, che nel calcio moderno è tutto. Lento, senza idee, involuto che ci mette solo la volontà, perché i ragazzi si impegnano. Abbiamo detto che bisogna trovare le responsabilità ovunque, non solo negli errori gravissimi fatti da De Laurentiis quest’estate, che vanno rimarcati sempre. Degli errori degli allenatori, perché Mazzarri anche lui è parecchio colpevole di questa situazione. E’ vero che è entrato in corsa in un ciclo terribile e non ha potuto allenare la squadra. Ma delle scelte di stasera ne vogliamo parlare?

Può Simeone sullo 0-0 col Monza entrare solo a 6’ dalla fine? Lindstrom con una gamba sola vale meno di Zerbin? Ma veramente dobbiamo vedere una squadra che non ha più nulla: se attacca si scopre, prende imbucate a fila a fila, ha paura di prendere gol. Se attacca lo fa con una manovra involuta e siamo tornati al tiki taka toki tuki che non serve niente a nessuno. Mezzali evanescenti che vagano per il campo, il povero Raspadori, chiuso nella morsa, quando tocca palla la fa cantare, l’uno due lo sa fare, ma può giocare così?

Vogliamo parlare di Kvara? Ancora una volta, un arbitro imbelle come Di Bello non ha saputo proteggere minimamente: ogni intervento un fallo. Poi lui ci mette del suo, è poco lucido, sballa tiri su tiri, non ha più la lucidità di un tempo, è un ragazzo che è in crisi di identità egli stesso. Però oggi si è portato per il campo gli avversari, ci ha messo l’anima. Non la qualità che è annebbiata nel cuore, nella mente e nelle idee. Questa non è una squadra, non so cosa dirà De Laurentiis, ma Garcia è stato uno tsunami lui e il suo preparatore. Questa squadra è sulle gambe, ogni volta che ripartiva il Monza andava al doppio. Poi ci ha provato, fanno anche tenerezza questi ragazzi che da campioni d’Italia ora sono l’ombra di sé stessi. La zona Champions si allontana a 5 punti, ora c’è il mercato. Ma può bastare il mercato? Qui c’è un problema tecnico.

Mazzarri ha fallito la missione. E' il meno colpevole ma può il Napoli risalire la corrente con un allenatore a scadenza che non ha nessun peso nello spogliatoio e nelle scelte di mercato che anche lui e alla ricerca di certezze dopo 10 anni di buio? De Laurentiis adesso vive il momento più difficile della sua gestione, anche perché c’è un problema. Con l’annullamento del decreto crescita al calcio italiano, cosa sacra e giusta, De Laurentiis dovrà spendere molti più soldi per sostituire Osimhen a giugno. Così come fatto con Cavani e Higuain, con i soldi di Osimhen dovrà rifare la squadra e dovrà affidarla a mani sicure che possano portare avanti il progetto. Partendo da dove? Da una stagione salvata in corsa d’opera o dalle macerie attuali, perché dobbiamo dirlo chiaramente: il Napoli, partendo dal presidente, dal ds inesistente, da gente che è fuori ruolo come Micheli, ad un’organizzazione societaria che si è impoverita incredibilmente quest’estate. Affidare a Mazzarri il compito a riportare questa squadra una sua identità è un’impresa improba e non può bastare il mercato.

Non si può far partire Osimhen per la Nigeria, dopo essere stato squalificato per due interventi imprudenti. Osimhen doveva stare allo stadio, vicino alla squadra, e doveva essere punito. Sono questi i segnali che andavano dati alla squadra, qui non si scherza più! Dopo 33 anni lo scudetto sul petto si onora, non certo con gli atteggiamenti come quelli del nigeriano, che ha incassato l’assegno bello potente di 11mln e si alza e se ne va. Qua ci vuole gente che butta il sangue in campo, perché ci tiene. Ci vuole qualcuno che li sappia guidare perché quel Napoli con lo sguardo impaurito che ho visto in campo: attacchiamo, andiamo, restiamo? Il Monza ci ha palleggiato in faccia! Il Napoli non segna più! Più di così cosa dobbiamo dire?”.