Sono trascorsi giorni ormai, precisamente dieci, che nella mia mente in quella di tutti i tifosi napoletani, torna sonante il pesante passivo subito dal Napoli in Campionato ad opera del Milan.

Per tutti, sono stati lunghi giorni di attesa. Ora si ritorna in campo ma, questa volta, passando dall’ Europa, quella che conta. Complice?  l'urna di Nyon che ai quarti di finale di Champions ha riservato un accoppiamento tutto italiano, combinando così l'incrocio tra i campioni d'Italia in carica e i partenopei; la seconda della trilogia in 17 giorni, col Napoli ormai ad un passo dalla vittoria dello scudetto di questa stagione.

Milan-Napoli, in questo vespro, rappresenta un match del tutto inedito per quanto concerne la massima competizione europea: al di fuori delle mura italiane, infatti, le sue squadre non si erano mai ritrovate l'una contro l'altra. E per l’occasione entrambi gli allenatori si avvalgono della miglior formazione possibile con Pioli che, con Diaz, Giroud e Leao vuole confermare gli uomini dell’impresa al Maradona, mentre Spalletti deve rinunciare alla sperata presenza di Victor Osimhen, il grande assente di turno, perché ancora non recuperato dall’infortunio rimediato con la Nazionale. Forfait anche per Giovanni Simeone, reduce da un risentimento alla coscia destra avvertito nel match di campionato contro il Lecce.

Per il mister fiorentino, quindi, l’alternativa che vince su tutte è quella di Elmas, la scelta più forte e inaspettata, coadiuvato dalla determinazione di Kvaratskhelia e Lozano d’avanti a Anguissa, Lobotka, Zielinski. A difenderela porta di Meret, Spalletti si affida a Di Lorenzo, Rrahmani, Kim e Mario Rui.

L’inno cantato al San Siro, che non è quello ascoltato al Maradona, conduce le due squadre a centrocampo per il calcio di inizio. Il fischietto è affidato a Kovacs che, per la quarta volta, arbitra una partita di Champions con squadre italiane.

Tutto pronto si parte…

Il match comincia subito con un brivido per il Milan. Al 1’ Kvara calcia a botta sicura ma colpisce Calabria.  Subito dopo anche Anguissa prova dalla distanza ma trova pronto Maignan che devia sulla traversa.

Al 11’ gran tiro di Zielinski da fuori area ma trova ancora attento l’estremo difensore rossonero. Il primo quarto d’ora di gioco constata un Napoli decisamente aggressivo; già sette le conclusioni verso la porta avversaria e con il Milan che fatica nel giropalla.

Al 24esimo occasione per il Milan con Leao che, in diagonale, non riesce ad inquadrare la porta difesa da Meret.

Verso lo scadere del primo tempo il Milan sblocca il risultato. Bennacer tira di potenza con Meret che riesce solo a deviare in rete. 1 a 0 per i rossoneri dopo aver sofferto il Napoli per quasi tutta la prima frazione di gioco.

La ripresa riparte sempre con Elmas come falso nueve, nonostante nel primo tempo sia stato poco determinante.

Al 51esimo Kim prova a piazzarla di testa ma Maignan questa sera è insuperabile.

Fatica in Napoli a trovare spazi grazie ad un Milan ben ordinato in campo, rassicurato anche della rete di vantaggio.

Bisogna attendere il primo quarto d’ora della ripresa per vedere l’ingresso dell’unico attaccante di ruolo per il Napoli; mister Spalletti si affida a Giacomo Raspadori, rimpiazzando Lozano per contribuire nella parte offensiva.

A rendere tutto più complicato per il Napoli ci pensa l’arbitro Kovacs che, al 74’, prima manda anzitempo negli spogliatoi Anguissa per un fallo sicuramente non da cartellino rosso e, successivamente ammonisce Kim (diffidato) compromettendo, di fatto, anche le disponibilità per Spalletti nel match di ritorno.

Ciononostante, il Napoli assedia con orgoglio e coraggio la retroguardia rossonera ma Maignan, questa sera, non lascia passare nulla e nessuno.

Finisce 1 a 0 e il Milan, anche per qualche cartellino di troppo, porta a casa il risultato. Prima però di tirare le somme bisogna fare i conti con il match di ritorno, in programma il 18 aprile, questa volta tra le mura del Maradona, con la speranza per Spalletti & C., di recuperare a pieno il capocannoniere del campionato, Victor Osimen, fondamentale per ribaltare un risultato che, stante ai fatti e a quanto abbiamo visto sul campo, è sicuramente fattibile.