Il Napoli è una squadra zeppa di trentenni e De Laurentiis non vuole collaboratori forti. Lo scrive Mimmo Carratelli in un’analisi pubblicata dal Corriere dello Sport.

“Sarebbe dovuta essere l’occasione per potenziare la struttura societaria e rafforzare una “rosa” in cui abbondano i trentenni (Di Lorenzo 31 anni, Juan Jesus 33, Mario Rui 33, Zielinski 30, Politano 31, Demme 33, Lobotka 30), due sono quasi trentenni (Anguissa 29, Simeone 29) e i giovani sono pochi (Kvaratskhelia 23, Raspadori 24, Ostigard 25, Natan 23, Lindstrom 24, Cajuste 25).

La società avrebbe avuto bisogno di arricchirsi di competenze specifiche, un direttore sportivo di grande esperienza e solide relazioni nel mondo del calcio e un dirigente accompagnatore indipendente (non il figlio del presidente, ovviamente di parte) per assorbire gli umori dello spogliatoio facendo da tramite fra squadra e società, tra squadra e allenatore, ma anche da elemento catalizzatore di entusiasmo e armonia.

De Laurentiis, con la partenza di Giuntoli, ha lasciato scoperti questi ruoli. Non volendo vicino collaboratori forti, riconoscerà questo primo errore che impedisce al Napoli di diventare un club adulto da che è un club padronale? De Laurentiis, pur con tutta l’abilità che gli viene riconosciuta, smetterà di essere uno, trino e quattrino (presidente, uomo-mercato, allenatore e conferenziere)?