Sono state effettuate verifiche intensive sia in terra che in mare dall'Osservatorio Vesuviano e, a quanto si apprende, saranno circa 350 mila i cittadini che dovranno allontanarsi da Napoli in caso di eruzione nei Campi Flegrei.

Il piano comunale della Protezione civile ha dichiarato che si sta facendo il possibile per prevenire ogni tipo di danno, aumentando anche la sorveglianza nella zona cosiddetta "secca delle fumose", nel parco sommerso di Baia, parco già parco termale in epoca romana e dove «l’energia associata è molto elevata in quest’area» come ha spiegato Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, l’altro giorno alla commissione Protezione civile del Comune di Napoli, rappresentata dal consigliere Nino Simeone.

Ciò a cui si ambisce in questo periodo è proprio aumentare l'informazione sul bradisismo e sulle reali conseguenze che possono portano queste scosse, e soprattutto garantire ai cittadini delle zone interessate, la propria sicurezza.

Il presidente Simeone dichiara: «Ancora non capisco come mai l’80% della popolazione flegrea non conosca il piano di evacuazione. Le notizie sono pubblicate sui siti ma non tutti vanno a leggerle. Per esempio a Pozzuoli, con la scossa di 4.4 la gente non sapeva dove andare e tutti si sono mossi verso un’unica piazza e questo non possiamo consentircelo». Con queste parole si invita tutta la popolazione ad informarsi sul piano di evacuazione e di tenersi aggiornati per ogni tipo di informazione pubblicato sul sito dell'Osservatorio Vesuviano o del Comune di Napoli.

Il direttore Mauro Di Vito, grazie allo studio che si sta effettuando sui vulcani presenti nelle zone flegree, conferma che: «i gas vengono misurati di continuo, abbiamo integrato la nostra rete con più di 10 pozzi e c’è grande attenzione da parte nostra anche a segnali di eventuali risalite magmatiche e pure sulla deformazione del suolo. Il fatto che conservi una forma simile (a campana) significa che la sorgente non si sta modificando».

L'Osservatorio afferma che si riesce ad avere sotto controllo la deformazione del suolo e grazie ad una mappa precisa delle emissioni nel Golfo, si possono monitorare eventuali segnalazioni di cittadini, pescatori e da terzi.

La protezione civile rinvia le prove di evacuazione

A causa della scossa di magnitudo 4.4 sono state rinviate le prove di evacuazione stabilite per il 30 e il 31 maggio, al fine di risanare prima i danni arrecati alle abitazioni di molti cittadini. Di Vito lascia trasparire la volontà di tranquillizzare i cittadini, spaventati da notizie false che hanno appreso da siti web non attendibili. "La zona ristretta di rischio bradisismico riguarda 4.342 abitanti tra Bagnoli e Agnano, mentre 33.389 quelli dell’area di interesse (la zona «allargata» dove gli effetti dei sismi non dovrebbero produrre quasi alcun danno)" - è quanto dichiara l'assessore comunale alla Protezione Civile Edoardo Cosenza.

Il piano di allontanamento: aggiornamenti del 29 maggio

Si espone anche il dirigente della Protezione Civile a Napoli, Pasquale Di Pace: «Il piano di allontanamento è aggiornato e lo abbiamo sviluppato. Riguardo la zona rossa, 143 mila cittadini andranno via in esodo assistito. Per 200 mila ci sarà un esodo autonomo, usufruendo anche di un contributo di sistemazione. Partiremo a breve con l’installazione delle tabelle nelle aree di emergenza, le aree di attesa sono 17, per l’esodo saranno mobilitati 500 autisti dell’Anm».