Ogni anno, a fine dicembre, i motori di ricerca più famosi pubblicano un elenco delle parole più ricercate dagli utenti. Scorrendo quello di Google per il 2022 non è sorprendente trovare in cima alla lista italiana il conflitto Russia Ucraina, Putin, Zelens'kyj, ma anche il grande Piero Angela. Tuttavia, si può ragionevolmente presumere che se questa ricerca venisse filtrata concentrandosi soltanto sul calcio italiano uno dei termini di spicco sarebbe sicuramente una parola molto settoriale, afferente al settore della finanza, ed è plusvalenza.

No, quest’articolo non vuole fornire l’ennesima spiegazione del termine plusvalenza, ormai crediamo che molti abbiano capito il suo significato, bensì ciò che si vuol provare a dare è un piccolo chiarimento su una questione che sta procurando un po’ di confusione sia tra i tifosi che tra gli addetti ai lavori e lo facciamo come ideale prosecuzione di quest’altro brillante articolo pubblicato sul nostro sito.

Ci serve però un’immagine, magari evocativa, per aiutare a dare una piccola schiarita a quest’orizzonte nebuloso e l’immagine ci viene fornita, come ormai nostra consuetudine, da un piccolo capolavoro del cinema di fantascienza: la saga di Terminator che ha contribuito a lanciare la stella di quel che fu Mister Olympia – Arnold Schwarzenegger – nel firmamento Hollywoodiano. Anzi, in maggior dettaglio, ciò che ci torna utile nel dipingere il fosco quadro delle plusvalenze juventine e ciò che le distingue dalle altre plusvalenze, è il secondo capitolo della saga: Terminator 2 – il Giorno del Giudizio.

Per chi non avesse familiarità, in quel capitolo, alcuni dei protagonisti ritrovano due pezzi di robotica, un microchip ed un braccio meccanico, in origine appartenuti ad un cyborg venuto dal futuro, con i quali gli scienziati avrebbero dato il via alla costruzione proprio dei Terminator. Insomma: è il più classico dei paradossi che caratterizzano i film che hanno a che fare con viaggi nel tempo: qualcosa che proviene dal futuro e che contribuisce nel passato alla realizzazione degli eventi.

Va bene, ma cosa c’entra la Juve con Schwarzy?

Prendete i tre pezzi importanti di quel film: un microchip, un braccio meccanico e poi il cyborg assassino che ne vien fuori. Ora analizziamoli singolarmente: il chip, un concentrato di ingegno e di robotica, non ha una natura malevola. Anzi, è uno strumento che, se usato in modo corretto, non può che portare progresso e benessere.

Il braccio meccanico è la prima piccola distorsione. Si capisce che l’intento è quello di creare un cyborg. Ma il braccio è pur sempre un braccio, non commette cattive azioni, a meno che non glielo si ordini.

Infine, il Terminator, progettato e costruito per uccidere ed eliminare la razza umana. Qui c’è il dolo di un progetto e c’è un fine ben preciso – lo sterminio – che si vuole perseguire tramite un mezzo: Arnold Schwarzenegger. Che come mezzo di sterminio direi che è abbastanza affidabile.

È proprio questa la differenza che non tutti hanno ben chiara in testa e che riempie la bocca di tanti addetti, soprattutto afferenti al solito club a strisce antitetiche.

La plusvalenza è il microchip: è uno strumento utile in finanza, che qualsiasi azienda può utilizzare – anzi, deve utilizzare – per creare un aumento di valore del proprio bene in un determinato periodo di tempo e per afferire in modo diverso i costi di esercizio relativi al bene stesso.

Il braccio meccanico è quella plusvalenza un po’ azzardata, che un’azienda può usare in un determinato momento per alleggerire il bilancio, ma ben sapendo che ciò che guadagna in quell’esercizio poi appesantirà i bilanci futuri. Insomma: presa così, staccata da un corpo con un disegno preciso, non è una faccenda pericolosa né particolarmente scorretta. Volete un nome? Lo facciamo: l’affare Osimhen. Non c’è dubbio che i prezzi eccessivi dei giovani rientrati nella trattativa abbiano alleggerito in quel momento il bilancio del Napoli ma, d’altro canto, è anche vero che i costi di ammortamento del Napoli su Osimhen hanno però subito un rialzo, per la quotazione eccessiva data al giocatore. Se ripetuta sistematicamente, quest’operazione avrebbe creato un corto circuito molto grave negli anni a venire. Inoltre non è trascurabile far notare due aspetti: 1. In quel caso il vero regista dell'operazione fu l'allora presidente del Lille Gerard Lopez che, con i 70 Milioni intascati, salvò il suo club dal fallimento. 2. L'operazione avvenne comunque a fronte di un reale flusso di cassa, dato che il Napoli pagò di tasca propria 50 Milioni per il nigeriano. Il flusso di cassa è invece un'operazione che manca totalmente nelle dinamiche juventine indagate dalla Procura: i soldi non c'erano. Le plusvalenze erano create artatamente.

Il mezzo diventa il fine, o la fine?

Se quello delle plusvalenze farlocche diventa un vero e proprio Sistema, fatto di braccia, gambe meccaniche, un microchip che funge da cervello ed un esoscheletro meccanico che fa da tronco e con uno scopo ben preciso atto a violare sistematicamente ogni bilancio, allora ecco che avete costruito un Terminator dell’equità e dei bilanci sani. Avete costruito un cyborg il cui scopo unico è violare la legge, competere in modo scorretto ogni singolo anno, grazie a tanti club che diventano arti di un corpo unico al cui capo, manco a dirlo, c’è la solita squadra.

È questo ciò che bisogna capire del Sistema plusvalenze della Juventus, che ovviamente va a completare il puzzle di tutte le altre accuse rivoltele dalla Procura, vale a dire la manovra stipendi, le reticenze dei calciatori più rappresentativi, i deliri di onnipotenza dei suoi dirigenti. Hanno creato un sistema dove la plusvalenza non era più un mezzo virtuoso ma il fine vizioso e viziato del loro operare per salvare il salvabile.

Terminator 2 finisce con il cyborg interpretato da Arnold che, per il lieto fine che tanto piace ad Hollywood, si ravvede e che, per salvare la razza umana, si cala in una vasca d’acciaio fuso, in modo da distruggere ogni traccia dei Terminator nel passato ed impedire la loro costruzione.

Adesso, dunque, non ci resta che gustarci questa nuova saga del calcio italiano – Calciopoli 2, il Giorno del Giudizio – e vedere se arriverà anche per questo Terminator a strisce, che da tempo caratterizza ed ammazza il calcio italiano, il tempo di sciogliersi nel fuoco delle sentenze.