Qui non si vende. Rubiamo una frase di Gioacchino Murat - per l'occasione ovviamente storpiata - per descrivere l'attuale momento del Napoli.

L'avvento di Antonio Conte sulla panchina dei partenopei avrebbe dovuto portare ad una sorta di restaurazione della rosa, ma col passare delle settimane e soprattutto dopo il ritiro di Dimaro sembra quasi che tutto stia andando verso la rivoluzione.

Ma non possono esistere rivoluzioni, parziali o totali, senza le cessioni. E non è più un segreto, ormai, che il Napoli stia facendo molta fatica nel mercato in uscita. Perché oltre quelli già preannunciati - su tutti Victor Osimhen - si sono aggiunti anche nomi che fino a poche settimane fa non erano in partenza.

Il Napoli paga lo scotto di un anno disastroso, e le macerie inevitabilmente si portano dietro. Non è solo questo, il punto. Perché ci sono tante variabili, che vanno dalla volontà del calciatore fino ad arrivare all'ingaggio. Poi ci sono le formule. Il Napoli vorrebbe la cessione a titolo definitivo mentre tutti, o quasi, vogliono il prestito con diritto.

Rischio elevatissimo, considerando che il Napoli i partenti dovrà sostituirli, con quindi la concreta possibilità che l'anno prossimo i calciatori sotto contratto saranno molti di più di quelli che oggi compongono la rosa. In Europa ci sono casi simili, su tutti il Chelsea.

La cessione di Osimhen è imminente

Il Napoli non può rischiare di ritrovarsi in quella situazione. Aurelio De Laurentiis, Giovanni Manna e parte dello staff, sono tenuti a venire incontro alle esigenze di rosa, purtroppo diminuendo le pretese. Pretese sempre esose per Osimhen, che ha completato il ritiro in Trentino nonostante la sua cessione al Psg sia ormai questione di ore.

Solo così si potrà sfoltire l'organico che oggi è mossa propedeutica per i nuovi acquisti. Risultato di una estate, quella del 2023, dove il Napoli ha agito come un ciclista sfinito dal passo del Pordoi. O, se vogliamo, come un pugile messo ko.

Gli errori si pagano, si riverberano nel tempo e vanno sistemati. E non è detto che ci si riesca in una sola sessione di mercato. Manna è tenuto a compiere un vero miracolo. Perché il direttore sportivo si valuta dalle cessioni, mai dagli acquisti. Oggi la priorità del Napoli sono le cessioni. Una priorità assoluta, senza la quale il mercato risulterebbe bloccato onde evitare altri problemi nei prossimi anni.

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