Va avanti da un po’ di giorni, almeno da quando l’approdo di Antonio Conte a Napoli, dall’essere impossibile passando per improbabile, è diventato questione di ore. Tutti a preoccuparsi delle finanze della SSC Napoli. Qualche giorno fa anche la Gazzetta dello Sport, primo quotidiano sportivo in Italia, accendeva la spia sui costi crescenti. Da lì in poi, in tanti hanno iniziato a chiedersi: "come farà adesso il club azzurro senza i ricavi Champions che attutiscano l’impatto del contratto di mister Conte e del suo staff?

Non ci vuole un esperto per capire quanto la mancata partecipazione alla Champions rappresenti un fattore. Non solo per il Napoli, visto che prendere parte alla massima competizione continentale per club rappresenta, per chiunque, l'opportunità di veder crescere in maniera esponenziale la voce ricavi. Ma se ti chiami Napoli e hai sempre programmato al netto dei ricavi incerti, parametrando le tue mosse al fatturato strutturale, mancare una qualificazione incide marginalmente nel lungo periodo e non inibisce l'operatività del club nel breve, in sede di mercato e nello sviluppo del proprio business plan.

Dando infatti una rapida occhiata all’ultimo bilancio depositato, il Napoli può vantare al 30/06/23 un patrimonio netto di oltre 148 milioni di euro e una disponibilità liquida di 169. Cifre da capogiro se pensiamo alle condizioni in cui versa il calcio in Italia. Con le sue più nobili rappresentanti divorate da un debito che supera il miliardo di euro.

Ma quello è stato l’anno dello scudetto e dei quarti di Champions, direte voi. Un anno di ressa al botteghino. Contratti pubblicitari e royalties alle stelle. Un mercato da circa 70mln di plusvalenze.

Tutto vero, ma se vi dicessi che pur essendo stati eliminati agli ottavi, il Napoli incasserà una cifra in linea con quella della scorsa edizione? Lo farà grazie ad una quota di market pool superiore, derivante dall’essere i campioni d’Italia in carica.

Gli incassi al botteghino? Sembrerebbe inverosimile, ma in questa stagione il Maradona ha avuto una media spettatori superiore all’anno del tricolore. Complici le 25.000 tessere sottoscritte e una presenza comunque costante del tifo azzurro a supporto della squadra. Mentre dal fronte mercato, le cessioni di Kim, Elmas e Lozano genereranno plusvalenze per oltre 60 milioni di euro.

In poche parole, nonostante la stagione balorda, il Napoli riuscirà a chiudere in positivo l’ennesimo bilancio. Con un attivo considerevole. Incrementando le riserve e mettendosi nelle condizioni di affrontare la prossima stagione senza particolari patemi.

Questo vuol dire avere adeguate risorse per rinforzare la squadra e assecondare le richieste del mister. Tutto questo senza considerare la maxi plusvalenza che una eventuale cessione di Victor Osimhen porterebbe in dote. L’ennesimo capolavoro tecnico e finanziario.

E se tutto questo non bastasse a dissipare in voi il dubbio, in nostro soccorso arriverebbe la storia recente. Quella di un club che, senza partecipare per due anni alla Champions e con una crisi economica in atto, mise sul piatto oltre 100 milioni per il mercato. E lo fece in 6 mesi. Quando sulla panchina azzurra sedeva Gennaro Gattuso.

Quindi ci sentiamo di ringraziare la Gazzetta e tutti quelli che hanno avuto un sentito pensiero per le tasche della società. Ma potete stare tranquilli. Qui a Napoli stiamo in mano all'arte.

https://youtu.be/FvB3Hk-YRAo?si=WCbyma96hSPR366R
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