La Campania è la prima Regione in Italia a chiedere il referendum per cancellare la legge sull’Autonomia differenziata.

Il consiglio regionale ha appena votato a favore della delibera per indire la consultazione popolare. Con 36 voti a favore, 9 contrari e 1 astenuto è passato il testo per l’abrogazione totale della norma. È in corso la votazione per una seconda delibera che contiene l’abrogazione parziale, cioè di solo alcuni parti della legge Calderoli.

“L’obiettivo, vedremo dove arriveremo - ha detto in aula il presidente della Regione Vincenzo De Luca - è quello di ricreare in Italia lo spirito risorgimentale, creare un sentimento unitario rivolto alla difesa dell'unità di Italia."

Il governatore campano cita il critico letterario Francesco De Sanctis. E lancia un appello: “Vorremo aprire un dibattito con i concittadini del nord per fare prevalere la ragione. Il referendum si può evitare se si cambiano parti importanti del testo legislativo”.

Tra le richieste di De Luca l’equo riparto dei fondi per la sanità, lo stesso numero di medici e infermieri tra le Regioni in rapporto agli abitanti e la difesa della scuola.

Il tema caldo sono i fondi destinati a garantire gli stessi servizi per i cittadini da nord a sud. “Nella legge - attacca De Luca - si dice che se entro i due anni non si definiscono i livelli essenziali delle prestazioni (Lep, ndr), si procede con la spesa storica. Ma cosi, cari amici del Nord, è una truffa”.

Non mancano bordate del presidente alla sua parte politica: “Noi dell’opposizione siamo stati responsabili di alcune scelte. I primi che hanno violato la ricerca dell’unità sono stati gli esponenti del centrosinistra, i primi che non hanno finanziato i Lep sono stati gli esponenti del centrosinistra”.

Il presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero comunicherà la deliberazione agli altri Consigli regionali con invito all'adozione di un uguale atto affinché si possa dare seguito all'iniziativa referendaria.

Ma anche il presidente della Regione Calabria, il forzista Roberto Occhiuto, è tornato a manifestare preoccupazioni durante il consiglio nazionale del partito. "Il mio auspicio - ha detto - è che Forza Italia non voti, in Consiglio dei ministri e in Parlamento, alcuna intesa con singole Regioni se prima non saranno interamente finanziati i Livelli essenziali di prestazione, e se non ci sarà la matematica certezza che determinate intese possano produrre danni al Sud".

Timori ai quali il segretario Antonio Tajani risponde rafforzando la proposta dell'Osservatorio sull'autonomia differenziata: "Non sarà un gruppo di studio ma una struttura politica che dovrà fare valutazioni politiche ed eventuali iniziative qualora ci fossero distrazioni nell'applicazione della riforma".