La frittata è fatta. Conte in poche righe fa intendere, senza giri di parole, che al momento le voci che ipotizzavano una chiusura imminente della trattativa, che l’avrebbe portato sulla panchina azzurra, sono prive di fondamento. Una trattativa che a prescindere dall’epilogo, c’era da scommetterci, sarebbe stata lunga e non priva di insidie. Ingaggio oltre i parametri aziendali, presumibili richieste sul mercato e la possibilità, eventuale, di avvalersi del decreto crescita solo a partire da novembre, rendevano l’accordo di non semplice risoluzione e sicuramente non in tempi brevi.

Inopportune quindi le parole di ADL rilasciate meno di 24 ore fa, prima di partecipare come ospite ad una conferenza organizzata dalla Luiss, quando ha di fatto delegittimato ed esonerato Garcia agli occhi dell’opinione pubblica, anche se non formalmente.

Oggi il tecnico francese ha diretto al Konami Center la seduta di allenamento dei calciatori non convocati in nazionale, ma con quale spirito e soprattutto quale credibilità agli occhi della squadra?
Eppure le prossime partite avranno un peso rilevante per le sorti della stagione, con lo scontro diretto col Milan e la sfida di Berlino in Champions che potrebbe essere decisiva ai fini del passaggio del girone.
Già più volte la squadra aveva mostrato segni di insofferenza per alcune scelte del tecnico transalpino, cosa succederà al prossimo cambio? Quale sarà la reazione del gruppo?

In questa brutta faccenda poi non possiamo non immedesimarci, almeno per un attimo in Garcia, un tecnico che è sicuramente il principale artefice dei suoi mali, ma che non meritava quella che è a tutti gli effetti una mancanza di rispetto sia verso il professionista che l’uomo.

Probabilmente in altri tempi un allenatore che ascolta certe parole, proferite pubblicamente dal proprio Presidente, si sarebbe dimesso, ma questo vorrebbe dire rinunciare a oltre 2 milioni di euro e fare di riflesso un favore a De Laurentiis, un favore che non merita.

Anche se Garcia fosse stato già avvertito che la sua avventura a Napoli sia ormai all’epilogo, non troviamo corretto il blackout comunicativo con cui il club azzurro ha gestito questa triste situazione.

De Laurentiis si è attribuito la paternità della scelta, una scelta che si è rivelata sbagliata anche per colpa del mister, ma ancora più sbagliate sono state le parole con cui si è deciso di chiudere senza essere nelle condizioni di poter troncare il rapporto.
Un clamoroso autogol che getta nello sconforto un ambiente ancora tribolante per l’ultima, pessima, prestazione e rende il prossimo futuro ancora più incerto.

Credevamo che non si sarebbe più arrivati a certe situazioni e invece la società si è dimostrata non solo impreparata, ma addirittura incapace di trovare una exit strategy comunicativa che potesse rendere il tutto meno traumatico. Perché Garcia sarà stato anche il piano di riserva, ma questa volta si è improvvisato.