Mentre l'Amministratore Delegato della Serie A, Luigi De Siervo, stava per iniziare il discorso volto a venderci come un successo l'accordo raggiunto tra Lega, DAZN (il gatto) e Sky (la volpe), sui diritti tv, irrompe Aurelio De Laurentiis dalle retrovie: "Una sconfitta per il calcio italiano", tuona il presidente del Napoli. De Siervo allarga le mani come a dire: eccallà, lo sapevo. Si rende subito conto di essere impotente e decide di non opporre resistenza alcuna, rinunciando al microfono e abbandonandosi al destino:

"E' una sconfitta del calcio italiano, con questa offerta il calcio morirà. Sky e Dazn non sono competenti, non fanno bene al calcio italiano. Il calcio italiano pensa sempre di dover essere supportato da altri, ma è il tifoso il bene assoluto di un club di calcio. Il mio rapporto col tifoso deve essere diretto, non diretto con Sky o Dazn". Il patron del Napoli ha poi concluso aggiungendo: "I miei compagni di squadra in Lega amano essere passivamente operativi nel sistema, io non l'ho mai fatto e lo detesto... Poi c'è la stupidaggine di fare un accordo da 5 anni. In momenti di crisi cinema e calcio sono due cose che vanno fortissimo: sono la panacea ai dolori del quotidiano ma noi questo sogno lo abbiamo messo nel cassetto. L'imprenditore deve saper misurare l'area del rischio, è più comodo ma questo non implementerà mai il valore del calcio italiano. Il valore del calcio italiano passa attraverso investimenti. Sky e Dazn non ne fanno".

Con tutti gli organi di stampa a un tiro di schioppo, De Laurentiis replica il discorso fatto già qualche giorno fa nella conferenza stampa a circuito chiuso indetta per chiarire la sua posizione su Rudi Garcia. Già in quel frangente apparve chiaro che parlare del tecnico al Presidente importava poco o nulla. Il suo cruccio erano i diritti tv. Ingenuamente credeva che anche agli invitati interessasse qualcosa. Invece nulla.

Sui giornali del giorno dopo nessuna menzione se non argomentazioni atte ad alimentare l'incuicio sull'esonero mancato del tecnico francese. Notizia bucata clamorosamente, come ampiamente dimostrato dal clamore mediatico che, in queste ore, parabole come quella del "prenditore e imprenditore" stanno riscuotendo.

Area di rischio, investimenti, sogni: Aurelio ma cosa combini? Un pò di contegno. Il migliore tra i tuoi colleghi ha più debiti di Nevio Lo Stirato e tu sei lì a parlare di vision? Ci vuole sensibilità. Tatto. Certe cose non si pensano neanche, figuriamoci dirle. Agli altri presidenti non sembrava vero di poter galleggiare per altri cinque anni. Potevi limitarti a intascare la tua parte, invece hai voluto commissariare De Siervo pubblicamente e mostrare la tua natura aliena rispetto a una Serie A destinata al peggio.