Rudi Garcìa non è più l'allenatore del Napoli. Non lo sarà, forse, già al rientro dalla sosta. Il clamoroso ribaltone, nonostante le voci distensive a seguito dell'incontro tra la dirigenza azzurra e il tecnico francese, è figlio dei malumori già presentati nell'immediatezza della sconfitta con la Fiorentina da Aurelio De Laurentiis in persona.

La decisione è maturata dopo varie telefonate del presidente ai senatori della squadra, i quali, in soldoni, gli hanno confermato il pessimo lavoro del francese. Si attende soltanto l'annuncio, che verosimilmente arriverà non appena il presidente riuscirà a chiudere per il sostituto in panchina. Riparte quindi il casting: in lizza ci sono Igor Tudor, Julen Lopetegui e il sogno Antonio Conte, il più difficile - se non impossibile per tantissime ragioni - tra tutti.

Ad oggi, però, una cosa è certa: Rudi Garcìa non è più - de facto - l'allenatore della squadra Campione d'Italia. Si continua ad oltranza da separati in casa, finché non si riuscirà a occupare la sua casella. Tra le idee di Aurelio De Laurentiis c'è anche quella di attendere novembre, mese in cui per Antonio Conte si potrà approfittare del decreto crescita. Ma l'attesa potrebbe rivelarsi dannosa in quanto nel mezzo, sosta a parte, si continuerà comunque a giocare e ci sono snodi cruciali per il proseguio del campionato azzurro.

Quello di Garcìa sarò quindi il terzo esonero in corsa dell'era De Laurentiis dopo quelli di Roberto Donadoni e Carlo Ancelotti.

Au revoir, Rudi.